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Questo articolo è stato pubblicato il 05 novembre 2014 alle ore 07:37.
L'ultima modifica è del 05 novembre 2014 alle ore 08:23.
È Fabiola Gianotti il nuovo direttore generale del Cern di Ginevra. Così la fisica italiana si conferma il fiore all'occhiello della scienza e della ricerca mondiale. La scienziata, che la rivista Time aveva collocato in quinta posizione nella graduatoria delle persone dell'anno 2012, è la prima donna a dirigere il più importante centro di ricerca del mondo di Fisica delle particelle nei suoi 60 anni di storia. Nata a Roma 52 anni fa, Gianotti si è laureata in Fisica all'Università di Milano e dopo il dottorato all'Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) nel 1987 si trasferisce al Cern. Ed è proprio lei che il 4 luglio 2012, in qualità di coordinatore dell'esperimento Atlas (uno dei sei rivelatori di particelle costruiti per l'Lhc - Large Hadron Collider) annuncia la scoperta del bosone di Higgs - la particella che secondo la teoria permea l'Universo e conferisce la massa alla materia - risultato premiato l'anno successivo con il Nobel per la fisica ai teorici che per primi avevano ipotizzato l'esistenza di questa particella.
La scienziata italiana, che entrerà in carica a gennaio 2016, succede a Rolf-Dieter Heuer, direttore dal 2009, affiancato dall'italiano Sergio Bertolucci come direttore della Ricerca. Gli altri due fisici in corsa per la direzione erano il britannico Terry Wyatt, dell'Università di Manchester, e l'olandese Frank Linde, direttore dell'Istituto nazionale di fisica subatomica (Nikhef) di Amsterdam. Al Director General Search Committee sono stati sufficienti 15 minuti per prendere la decisione. Il risultato è stato così rapido che il primo commento della neodirettrice, affidato a un sms, è stato: «già fatto?», mentre il direttore generale uscente Heuer ha dichiarato: «So che lascio il Cern in ottime mani. Fabiola Gianotti è una grande scelta, sia per la sua visione del futuro su quello che farà il Cern sia per la sua vasta conoscenza della fisica delle particelle».
I complimenti sono arrivati anche dai vertici dello Stato, dal premier Matteo Renzi e dal presidente Giorgio Napolitano: «L'elezione della dottoressa Gianotti conferma, ancora una volta, come l'Italia e i suoi talenti siano in grado di competere con successo sulla scena internazionale e come la ricerca scientifica meriti un più adeguato investimento di risorse da parte delle nostre istituzioni», ha affermato in una nota il presidente della Repubblica, che venerdí prossimo avrà ospite al Quirinale Fabiola Gianotti per un incontro con gli studenti dedicato a "L'Europa della Scienza". In effetti, l'Italia ha una grande scuola in Fisica delle particelle, che risale ai tempi di Enrico Fermi e del gruppo di via Panisperna. Edoardo Amaldi è uno dei padri fondatori del Cern, e due fisici italiani, Carlo Rubbia (Nobel per la fisica nel 1984) e Luciano Maiani, hanno ricoperto il ruolo di direttore generale. Questa tradizione di altissimo valore è stata portata avanti e sviluppata negli anni grazie soprattutto all'Istituto nazionale di fisica nucleare, l'ente di ricerca nel campo della fisica delle particelle. Come ricorda Fernando Ferroni, presidente dell'Infn: «L'Italia ha un rapporto speciale con il Cern dal suo inizio, con Edoardo Amaldi, ai successi degli esperimenti Lhc, a maggioranza diretti da fisici italiani, suggellati dalla scoperta del bosone di Higgs».
Per l'Italia è un riconoscimento straordinario e per l'Infn la conferma delle sue scelte scientifiche e formative, nonché un incoraggiamento a continuare nella direzione dell'eccellenza senza compromessi.
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