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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2014 alle ore 08:17.
L'ultima modifica è del 11 novembre 2014 alle ore 08:43.

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«Una programmazione più trasparente e più coerente alle politiche di coesione di tutte le risorse europee e nazionali e un allentamento del patto di stabilità che pure era stato promesso: sono queste le misure che potrebbero aiutare a chiudere con meno perdite il ciclo 2007-2013 dei fondi Ue e ad avviare la pianificazione 2014-2020 con un salto di qualità».

Alessandro Laterza, vicepresidente di Confindustria per il Mezzogiorno e le politiche regionali, vorrebbe vedere chiaro nel rush finale che ci vincola a spendere ben 17 miliardi di fondi europei se non vogliamo perdere quote di risorse europee a fine 2015. «Non ci vuole un particolare genio programmatorio italico – dice Laterza – a immaginare che per accelerare la spesa potrebbe essere utilizzato un nutrito pacchetto di progetti-sponda: è sempre stato fatto, non solo da noi, ma da parte di tutti i Paesi, si tratta di tecniche legittime per accelerare la contabilizzazione delle spese. Il punto è ancora una volta capire su cosa e come verranno fatte confluire le risorse, come organizzare questa spesa, se questa spesa sarà coerente o meno con gli obiettivi della programmazione. Aspetto ancora risposte chiare sui 3,5 miliardi del Piano azione coesione (Pac) che vengono utilizzati nella legge di stabilità per finanziare la decontribuzione in tutta Italia».
Che tipo di chiarimenti attende?
Anzitutto a me risulta che le spese non avviate e non rilevate di quel piano ammontino al massimo 1,2 miliardi. Poi, non è stato ancora specificato da quali progetti del Piano azione coesione saranno prese quelle risorse. In terzo luogo si è sempre detto, anche da parte del sottosegretario Delrio, che il vincolo territoriale sarebbe stato rispettato, mentre è molto probabile che la spesa della decontribuzione avverrà prevalentemente al centro-nord. Stesso discorso vale per la riduzione dei cofinanziamenti nazionali nella programmazione 2014-2020 per cui Delrio si è impegnato a creare un programma parallelo dove far confluire le risorse risparmiate per ridestinarle comunque a progetti localizzati nelle stesse regioni interessate, Campania, Calabria e Sicilia.

La questione è mantenere il vincolo territoriale?
Delrio ha detto che la riduzione del cofinanziamento non sarebbe stata una penalizzazione ma un aiuto a quelle regioni del Sud per spendere meglio i fondi evitando un ingolfamento di spese nei prossimi due anni. Resto fermo a quella motivazione. E non è solo un fatto di rispetto di vincolo territoriale. Dobbiamo capire qual è l'uso di queste risorse che, ricordiamolo, hanno la funzione prioritaria di riavviare gli investimenti, anzitutto nel Sud, ma anche nel resto d'Italia. Per Confindustria quello resta l'obiettivo, il sostegno per far ripartire gli investimenti.

Teme che invece una volta ridotto il cofinanziamento l'unico beneficiario dell'operazione possa essere la Ragionera generale dello Stato in un'ottica di rigore di bilancio e non di sviluppo?
Sarebbe grave se fosse così, ma, ripeto, Delrio assicura che non è così. Per questo chiediamo chiarezza e trasparenza nella programmazione. E questo non vale solo per i fondi Ue e per i cofinanziamenti nazionali. Vale per il Pac: i 3,5 miliardi finanziano la decontribuzione perché non ci sono altre risorse? Si dica. E tutto questo vale anche per il Fondo sviluppo coesione (Fsc) che, in quanto a opacità, non è secondo a nessuno.

Soprattutto in termini di risorse effettivamente disponibili e spendibili: degno erede del Fas.
Sì, vorremmo capire quanto c'è davvero e come si programma. Come vede, è tutta la pianificazione che è molto opaca. Se ora si aggiungono anche progetti-sponda con una destinazione incerta o irrazionale... Meglio chiarire questa pianificazione. Le Regioni hanno certamente le loro responsabilità ma anche il Dipartimento politiche di sviluppo e la nuova Agenzia per la coesione dovrebbero avere un ruolo fondamentale nel definire un quadro di risorse e di destinazioni coerenti. Sempre che abbiamo capito bene quali saranno le competenze di questi due soggetti.
L'alleggerimento del patto di stabilità?
Era stato messo un "cip" di 500 milioni di esclusione dal patto di stabilità interno per queste spese: era un primo passo nella direzione giusta, poi è stato ritirato.

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