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Questo articolo è stato pubblicato il 17 dicembre 2014 alle ore 07:25.
L'ultima modifica è del 17 dicembre 2014 alle ore 18:34.
L'Europa non può accontentarsi di attendere che questi cambiamenti si verifichino. Deve attingere alle proprie risorse finanziarie, umane e tecnologiche per adattare le sue capacità di cooperazione alla nuova situazione strategica e geopolitica africana. Più che di aiuti finanziari, si tratta di condividere esperienza, tecnologia e conoscenze. L'Europa, dal canto suo, deve impegnarsi sulla via della solidarietà con il progetto di trasformazione del continente: l'Africa è troppo vicina a noi per essere considerata alla stregua di una questione di politica estera.
Mario Pezzini è direttore del Centro per lo sviluppo dell'Ocse
e Romano Prodi, già presidente del Consiglio italiano e della Commissione europea, è stato inviato speciale del segretario generale dell'Onu per il Sahel
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