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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2015 alle ore 06:02.
L'ultima modifica è del 14 marzo 2015 alle ore 10:04.

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CERNOBBIO - Tutti i presupposti per una crescita dell'economia mondiale , al netto delle debolezze che ancora pesano sulla congiuntura europea, si sono realizzati. Ora è importante, anzi fondamentale, che questa nuova fase di espansione si realizzi in modo inclusivo e sostenibile, senza ripetere gli errori del passato. Questa la riflessione dell'ex presidente del Consiglio, Enrico Letta, che ieri ha moderato una tavola rotonda sul tema della crescita sostenibile al convegno Ambrosetti di Cernobbio, cui hanno partecipato l'ex dirigente di Goldman Sachs, Jim O'Neill, l'economista e filosofo francese Serge Latouche, l'ex consigliere economico di Barack Obama, Alan Kreuger, e Mari Kiviniemi, dell'Ocse.

La preoccupazione di Letta è per la nuova debolezza della governance mondiale: «La grande crisi economica ha fatto nascere il G20 - ha detto - ma dopo una prima fase di azione molto efficace, poi anche il G 20 ha un po' perduto il suo ruolo».

La scenario peggiore, per l'ex premier, è proprio un nuovo vuoto di governance globale, mentre per l'Unione europea ciò che manca è la concreta prospettiva di una vera Unione politica «di cui c'è un forte bisogno». In questo vuoto di governance è la Bce di Mario Draghi ad assumere un ruolo decisivo per sostenere la crescita «un driver politico che si trova in molti casi a sostituire altre istituzioni assenti». (D. Col.)

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