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«Il problema dell’Italia è la speranza»

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«Il problema dell’Italia è la speranza»

Un Paese che non cresce da 20 anni, che ha messo l’ideologia davanti alla politica intesa come capacità di progetto, alimentando il distacco, specie dei giovani, e un intreccio di leggi e burocrazia che complica la vita di cittadini e imprese. Fenomeni che i mezzi di comunicazione hanno descritto e anche amplificato.

Ma oggi ci sono le condizioni per cambiare, i segnali si colgono. E i giovani devono recuperare la speranza, conquistando spazi. È un messaggio di stimolo e fiducia, pur senza fare sconti ai mali del Paese, quello che arriva da Fabrizio Palenzona, vicepresidente di Unicredit, Giuseppe Recchi, presidente di Telecom Italia, e Marco Tronchetti Provera, presidente e ad di Pirelli, insieme sul palco del convegno “Crescere tra le righe”, chiamati a discutere sul tema “I media, la democrazia incompiuta e la società scontenta”.

Esordisce Tronchetti Provera: c’è uno scontento trasversale, specie nei giovani, perché non hanno una visione del futuro. «Eravamo poveri, ma c’era speranza», condivide Palenzona. E Recchi continua su questi toni: «Se chiedi oggi a un ragazzo cosa vuoi fare da grande, risponde andrò dove troverò lavoro».

Se siamo arrivati a questo punto, i motivi sono tanti. Ma ci sono denominatori comuni. «La complessità della nostra organizzazione e della burocrazia fa sì che nessuno sia mai responsabile. Esistono centri di potere allargati, che derivano per esempio dal Titolo V della Costituzione, con sovrapposizioni di competenze. Bisogna riportare il merito in campo amministrativo e nella politica, chi vince le elezioni deve governare per 5 anni»: su questi punti si è soffermato Tronchetti Provera, convinto che bisogna tornare a parlare di industria, la forza del Paese, e non di finanza.

Su regole e burocrazia si è soffermato Recchi: «La nostra governance è paradossale, come si fa a gestire una nazione se dopo due anni cambia il governo. La burocrazia è tale che cittadini e imprenditori sono sfiancati». Per Palenzona la ricetta è semplificazione e trasparenza, le migliori risposte contro il malaffare. E il nuovo codice degli appalti potrebbe averee troppe complessità per funzionare. La rete aiuta: «mette tutto in trasparenza – dice Recchi - la sanzione sociale arriva dall’esterno». Con Palenzona che abolirebbe i twitter per i ministri: «bisogna avere un progetto a medio termine» non seguire l’immediatezza dal consenso. La politica, quindi: se oggi le giovani generazioni non ne sono attratte, è perché, per Recchi, ci sono persone poco preparate e produce solo leader carismatici. «Ma la politica è come l’aria, o la fai o la subisci», ha rilanciato Palenzona. Casi positivi però ci sono: «quando i giovani troveranno di nuovo attrattive le istituzioni, vorrà dire che il Paese sarà cambiato», è il pensiero di Tronchetti Provera. Occorre divulgare i casi positivi, nella politica e nell’economia: «ci sono moltissimi casi di piccoli imprenditori – ha aggiunto - che vincono sui mercati, a loro bisogna dare risposte e spazio nella comunicazione». Allargando il raggio dello sguardo al mondo, con il quale competiamo: «l’operazione Verizon-Aol ha avuto poca diffusione – ha citato Recchi - invece è interessante, un segnale di come evolve il settore».

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