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Dossier Van Avermaet giallo anche sui Pirenei

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    Dossier | N. 16 articoliGiro di parole - Tour de France

    Van Avermaet giallo anche sui Pirenei

    Greg Van Avermaet (Ap)
    Greg Van Avermaet (Ap)

    Il primo “assaggio” di montagna pirenaica è stato piuttosto anomalo rispetto ai tradizionali dettami delle corse a tappe; la maglia gialla scappa e guadagna diversi minuti di vantaggio nell’indifferenza dei big della corsa che hanno fatto ben poco per recuperare il distacco. Altra curiosità di giornata il crollo dell’arco gonfiabile dell’ultimo chilometro che ha costretto i battistrada a trovare un varco per proseguire ma ha bloccato gli inseguitori: l’incidente (un fatto così grave non dovrebbe mai succedere nella più importante corsa a tappe della stagione) ha convinto gli organizzatori a neutralizzare i tempi a tre chilometri dall’arrivo.

    A Lac de Payolle ha vinto l’inglese Steve Cummings partito a 27 chilometri dal traguardo lasciando sui pedali gli altri compagni del gruppo di testa; tra i 29 ciclisti che hanno animato la fuga anche la maglia gialla Greg Van Avermaet, arrivato a tre minuti e 4 secondi dal vincitore, che ha guadagnato un minuto e 25 secondi sui migliori. Ora il belga ha oltre 6 minuti e mezzo di vantaggio su tutti i più titolati pretendenti alla vittoria. Di solito alla maglia gialla non vengono consentite uscite in libertà soprattutto in tappe impegnative come quella di ieri che comprendeva la scalata del Col d’Aspin, primo test della tre giorni pirenaica. Evidentemente Van Avermaet non è ritenuto un contendente serio nella corsa alla vittoria finale.

    Altro protagonista di giornata Vincenzo Nibali, entrato nella fuga dei 29. Il siciliano ha dimostrato molta combattività ma negli ultimi chilometri si è staccato arrivando 4° al traguardo. Poteva essere la giornata perfetta per assicurarsi almeno una vittoria di tappa e cercare di rientrare in classifica. Invece ha “mollato” nel finale, un segnale evidente che manca la condizione e tutto non lascia ben sperare in una prestazione brillante nelle prossime tappe di montagna. I big sono arrivati tutti assieme, l’unico a pagare il francese Thibaut Pinot che non è riuscito a tenere un ritmo certamente non “infernale” dei migliori e ora è uscito di classifica.

    Merita una considerazione il vincitore Cummings che non è un comprimario del gruppo; quest’anno ha già centrato successi di tappa alla Tirreno-Adriatico, al Criterium del Delfinato e al Giro dei Paesi Baschi . Molto bella l’azione del corridore inglese che ieri ha dato una dimostrazione di forza staccando nel finale gli ultimi compagni di fuga. La prima frazione sui Pirenei ha dato un piccolo “scossone” alla classifica con il belga Van Avermaet saldamente in testa. I veri esami cominciano però oggi con un tappone (quattro salite lungo i 184 chilometri da Pau a Bagnères-de-Luchon) e domani (da Vielha Val d’Aran ad Andorre Arcalis) con il primo vero arrivo in salita al termine di un’ascesa di 10 chilometri al 7,2% di pendenza media. Due grandi occasioni per i ciclisti per affrontarsi a viso aperto sui tornanti delle mitiche salite dei Pirenei. Ci sono tutte le premesse per un riassetto della classifica generale.

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