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Questo articolo è stato pubblicato il 14 febbraio 2012 alle ore 07:00.

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Renzo Iorio, presidente di Federturismo-ConfindustriaRenzo Iorio, presidente di Federturismo-Confindustria

L'industria turistica chiede al Governo una svolta per il rilancio del settore che interessa più punti. «Intanto razionalizziamo l'Enit – dice Renzo Iorio, presidente di Federturismo-Confindustria –. Servono più risorse, che possono arrivare dalle Regioni, si possono stimare almeno 110-130 milioni. Poi va fatta una riflessione sulle duplicazioni tra gli uffici Enit nel mondo e quelli che le Regioni stanno aprendo.

Il controllo sulla spesa fa fatto in maniera oculata. Positivo che alla guida dell'Enit arrivi Pier Luigi Celli, che è di altissimo profilo». Le Regioni – ricorda Iorio – dovrebbero poi indirizzare una buona fetta del loro budget annuale di promozione (oltre 330 milioni nel complesso) alla difesa del territorio e al miglioramento delle infrastrutture. Altro punto chiave è l'equità. «Occorrerebbe evitare squilibri come i vantaggi eccessivi che si registrano nel settore dell'agriturismo – sottolinea Iorio –, dei bed and breakfast oppure dell'ospitalità religiosa. Si tratta di squilibri che creano forme di concorrenza determinati dai vantaggi di cui godono questi e anche altri settori». Il faro dell'industria turistica è poi puntato sulla tassa di soggiorno. «Meglio la city tax stile New York – dice Iorio – omogenea per tutti i soggetti del settore turistico, per garantire equità a parità di gettito».

Il tema della fiscalità resta comunque chiave nell'agenda delle industria delle vacanze. «Si deve arrivare quanto prima possibile a una omogeneità delle aliquote Iva a livello europeo. le nostre aliquote salgono quelle di Francia e Spagna, paesi nostri diretti concorrenti, restano a livelli molto più bassi: la competitività dell'offerta è ulteriormente penalizzata. Serve ragionevolezza nell'uso della leva fiscale – sottolinea il presidente di Federturismo –: la tassa di stazionamento per i natanti sta creando gravi problemi al settore del turismo nautico che è importante per l'Italia. Alla fine si ottiene un effetto paradossale: il porto di Mentone, in Francia, si vede invaso da flussi di barche che si allontanano da Ventimiglia o Sanremo».

Iorio rilancia poi sulla formazione di alto livello. «Va messa molta enfasi su questo punto. È oggi di vitale importanza che venga realizzata l'Alta scuola del turismo italiano. Faremmo un grande salto di qualità nello sviluppo professionale. Altrettanto importante – aggiunge – lo sviluppo dell'istruzione secondaria in coordinamento con le imprese».
Insomma, un pacchetto articolato di punti che ha tra gli obiettivi il rilancio degli investimenti, con particolare riguardo ai grandi gruppi internazionali «che hanno ancora un peso limitato in Italia. «Dobbiamo promuovere gli investimenti e le aggregazioni – conclude Iorio –. Il tasso di sviluppo delle grandi catene è doppio rispetto alle piccole realtà alberghiere e se vogliamo favorire gli arrivi dall'estero dobbiamo puntare sui grandi marchi internazionali».

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