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Questo articolo è stato pubblicato il 06 marzo 2012 alle ore 07:02.

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Come investireste un tesoro di 400 miliardi di euro? No, non vi siete persi la madre di tutte le lotterie e le conseguenti, fantasiose ipotesi di utilizzo: si tratta invece del gigantesco patrimonio in scadenza quest'anno tra titoli di Stato e obbligazioni bancarie. Denaro che rappresenta i sacrifici di famiglie e investitori oggi doppiamente impegnati dalla necessità di far fronte alla crisi, da cui stiamo lentamente uscendo, e la voglia di far fruttare il proprio capitale.

La fotografia che esce da un recentissimo sondaggio pubblicato da Plus24 è nitida: alla domanda sulla situazione economica personale, la metà degli intervistati ha risposto che sta aspettando l'occasione per cambiare strategia finanziaria. Lo sanno bene gli operatori del settore, dalle banche ai grandi fondi di investimento, impegnati nel modificare l'approccio dopo i terremoti finanziari che hanno scosso tutto il mondo e la conseguente caduta di fiducia.
Siamo di fronte a una trasformazione dei rapporti con i risparmiatori i quali, in gran parte, se fino a poco tempo fa accettavano i consigli senza tante discussioni e valutazioni, ora pretendono di comprendere appieno il percorso finanziario proposto. Una maturazione ineludibile che viaggia velocemente e in parallelo con un mercato sempre più vario.

Utilizziamo un'altra fotografia, quella sulla situazione economica delle famiglie scattata dalla Banca d'Italia: la ricchezza media netta è di poco superiore ai 160mila euro (cifra che comprende tutto, dagli immobili, ai conti correnti agli investimenti). Sul fronte delle principali attività finanziarie, poi, «il 91,5% - sottolinea lo studio - possiede un deposito bancario o postale, il 12,4% obbligazioni e quote di fondi comuni, l'8,2% titoli di Stato, il 5,3% buoni postali fruttiferi e il 5,1 azioni e partecipazioni italiane». Inoltre, «il 3,2% delle famiglie investe i propri risparmi sotto forma di certificati di deposito o pronti contro termine, l'1,5% li affida alle gestioni patrimoniali».

Ora questa forte caratura al risparmio e agli investimenti, alleata formidabile per l'economia del nostro paese e risorsa strategica nei momenti di maggiore difficoltà, diventa l'ingresso privilegiato per esplorare un perimetro sempre più ampio in cui i protagonisti del settore lanciano quasi quotidianamente nuovi prodotti. Dalle Poste alle banche, forti di una capillarità territoriale e ora anche virtuale con la diffusione dell'online, è un susseguirsi di offerte sugli alti rendimenti; fronti opposti che, poi, si confrontano a loro volta con il rinnovato appeal dei titoli di Stato, delle obbligazioni, del risparmio gestito.
Senza dimenticare i patrimoni seguiti dai private bankers, un mondo anche questo in trasformazione, che oltre ai grandi capitali sta puntando a un rapporto diretto di consulenza verso il grande pubblico. Siamo davanti a una difficile sfida, ma con un obiettivo comune a tutti: creare strade sempre più sicure, moderne e trasparenti per il risparmio. Un 'investimento' con cui vincono tutti.

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