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Questo articolo è stato pubblicato il 21 marzo 2012 alle ore 07:00.

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Per il centro di eccellenza delle energie rinnovabili di Pietrafitta, a Piegaro, in provincia di Perugia, il 2012 sembra essere l'anno buono. Sarà anche nella riuscita di quella piccola Silicon Valley umbra che si concentreranno le speranze di fare del "cuore verde" d'Italia un'avanguardia della green economy.

Accanto alle eccellenze industriali della Angelantoni di Massa Martana e di Terni Research nel polo ex Yara di Nera Montoro, quello a cui si punta è un anello di congiunzione tra aziende e università. Questo, mentre a Terni si attende una svolta nella vertenza del Polo chimico. Con in fase di stallo la trattativa per il passaggio degli stabilimenti da Basell a Novamont, la regione guarda con favore al bando del governo sui distretti tecnologici, che scadrà a metà aprile. Non a caso per la presidente Catiuscia Marini «l'economia verde non è un'alternativa alla chimica per come l'abbiamo conosciuta, ma l'unico futuro possibile».

Un doppio binario, dunque, quello della green economy umbra: uno che porta all'industria verde, l'altro che mira a una crescita significativa nella produzione di energia pulita. «Ci crediamo molto – spiega l'assessore all'Ambiente, Silvano Rometti –. La previsione di produzione di energia da rinnovabili al 2013 è fissata in 1.950 GWh con un incremento nel biennio del 12 per cento. Considerando che il settore idroelettrico incide per 1.400 GWh circa, occorrerà aggiungere la quota del fotovoltaico, stimata a 400 GWh, la quota biomasse di 150 GWh, l'eolico pari a 2,1 GWh. Più alcuni impianti geotermici nell'orvietano». L'obiettivo sarà al centro del nuovo piano energetico regionale, su cui sta lavorando la giunta di Palazzo Donini in vista del burden sharing 2020.

Intanto, la Regione ha già quasi consumato con vari bandi i 52,2 milioni dei fondi comunitari del Por-Fesr 2007-2013 relativi all'asse energie. Tra questi uno pubblicato di recente che incentiva le imprese che si insedieranno nel nascituro Polo di Pietrafitta. «Finora - sostiene Rometti - in Umbria ci sono 7.100 impianti fotovoltaici, di cui l'87% di piccole dimensioni, con tecnologia interamente importata. Con il Polo di Pietrafitta vogliamo scommettere sulla ricerca e arrivare alla produzione, coprendo l'intera filiera. Dobbiamo fare di Pietrafitta la nostra piccola Silicon Valley». Il progetto mira a portare nell'ex centrale a lignite dell'Enel a due passi dal Trasimeno la base operativa e la sede del "Polo energia", uno dei quattro Poli di innovazione concepiti dalla Regione e su cui Confindustria Umbria lavora da anni.

Nel dicembre 2011 il Polo, cui hanno aderito 57 imprese, ha presentato il piano operativo di dettaglio, in cui è quantificato il budget per il 2012 a circa 2 milioni. La valutazione del progetto si è chiusa in regione lo scorso 28 febbraio. I tre pilastri intorno a cui ruoterà quest'anno l'attività del Polo sono: i progetti innovativi sulle rinnovabili (finora ne sono stati individuati 16, che coinvolgeranno circa 40 imprese); diffusione della conoscenza; realizzazione del centro di eccellenza di Pietrafitta. Protagonista di quest'ultima operazione è la società a capitale interamente pubblica Valnestore sviluppo (partecipata da Provincia di Perugia, Comuni di Piegaro e Panicale, Comunità montana Monti del Trasimeno) che nel 2008 ha sottoscritto un protocollo d'intesa con Confindustria Perugia, Università di Perugia e Angelantoni Industrie Spa per la realizzazione del "Progetto Pietrafitta". «Con il 2011 – spiega il presidente della Valnestore, Enzo Patalocco – sono iniziate le attività operative.

Il 30 novembre è stato inaugurato un parco fotovoltaico da 3,99 GWh, il più grande della regione, nato anche per sostenere il centro, ma l'anno decisivo sarà il 2012». La vera scommessa, per Patalocco, è «rendere autonomo il centro: partire da veri progetti imprenditoriali e creare un incubatore di imprese sostenibili». Finora sono stati spesi oltre 7 milioni per rilevare la vecchia centrale Enel e riconvertirla. Il prossimo step sarà sistemare la palazzina dove si insedierà il Polo di innovazione. «Stiamo definendone la ristrutturazione – afferma il presidente del Polo, Mauro Zenobi – sarà pronta subito dopo l'estate e vi si insedieranno anche una serie di spin-off universitari. L'idea è creare un ambiente unico dove far incontrare le aziende e i cervelli della ricerca».

Al centro del Polo ci sarà un ufficio ad hoc dove le aziende sottoporranno problemi e potranno incontrare chi può risolverli. «Il Polo farà da filtro per progetti di avanguardia da cui far nascere prototipi funzionanti – dice Zenobi – e li aiuterà a trovare finanziamenti. I prototipi potranno poi essere realizzati sui 140 ettari a disposizione e usati dalle aziende come impianti pilota per verificarne la sostenibilità». Tra i progetti cofinanziati con il budget 2012 spicca quello sul fotovoltaico a concentrazione di Angelantoni, Sansedoni, Gds ed Enel Green Power, ma ce ne sono sulle reti elettriche intelligenti, su generatori fotovoltaici ad albero integrabili con l'agricoltura, sull'eolico.

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