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Questo articolo è stato pubblicato il 08 gennaio 2014 alle ore 15:22.
L'ultima modifica è del 15 ottobre 2014 alle ore 14:30.
ABU DHABI – Come l’economista nigeriano Sam Aluko nel 1999: I poveri non riescono a dormire, perché hanno fame, ed i ricchi non riescono a dormire perché i poveri sono svegli e affamati. Le disparità del reddito e della ricchezza hanno un impatto su tutti in quanto il sistema politico ed economico dal quale dipende la nostra prosperità non può continuare ad arricchire solo alcuni impoverendo allo stesso tempo altri.
Nei periodi difficili, i poveri perdono la fiducia nei loro leader e nel sistema economico, mentre nei periodi tranquilli sono pochi coloro che ne traggono beneficio. Il coefficiente di Gini, indicatore della disuguaglianza economica, è da diversi anni in aumento sia nei paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati, compresi gli Stati Uniti. In Europa, le disuguaglianze si sono intensificate a causa del rapido aumento della disoccupazione, in particolar modo tra i giovani. Alcuni hanno reagito con le proteste, altri hanno iniziato a sostenere i partiti politici xenofobi di estrema destra, altri ancora stringono i pugni in silenzio con un crescente risentimento verso i politici ed il sistema che essi rappresentano.
Il problema è più forte nelle grandi metropoli del mondo che rappresentano circa l’80% del PIL globale. Ma anche nelle città più sviluppate le disuguaglianze possono essere marcate. Se si prende la metropolitana a Londra, ad esempio, e ci si allontana di circa sei miglia (ovvero 14 fermate) da Westminster, centro del governo, verso Canning Town, nell’area est della città, l’aspettativa di vita degli abitanti diminuisce di sei mesi ad ogni fermata.
Ma la disuguaglianza è ben più profonda nelle economie emergenti, dove il processo di urbanizzazione è stato molto rapido. migreranno verso le città entro il 2030, quasi interamente nei paesi in via di sviluppo. Molti di loro andranno incontro ad una vita di esclusione e senza speranza invece di trovare ciò per cui decidono di spostarsi, ovvero un buon lavoro ed una vita migliore.
Metropoli come Mumbai, Nairobi e Kinshasa sono fondamentalmente delle città piccole circondate da enormi baraccopoli, ovvero pozze di benessere in un oceano di disperazione. Nessuna di queste città assomiglia, infatti, a Tokyo, New York o Londra che, nonostante le aree disagiate, sono note per una distribuzione più equa della ricchezza.
Queste disuguaglianze sono evidenti anche a livello nazionale, in particolar modo in alcuni paesi africani ricchi di risorse. Se da un lato la richiesta dei jet privati è in aumento, dall’altro il 60% della popolazione vive con meno di 1,25 dollari al giorno. Mentre il mondo diventa complessivamente sempre più ricco, i benefici continuano a toccare solo una piccola élite.