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Questo articolo è stato pubblicato il 15 ottobre 2014 alle ore 14:21.

STANFORD – Ogni anno le malattie provocate dalle zanzare uccidono milioni di persone e sono causa di sofferenza per molte altre. Nel 2012 sono stati registrati che hanno poi portato a 627 mila decessi. La febbre dengue è una delle principali cause di malattia e morte nelle aree tropicali e subtropicali e sono circa. In base alle stime, ci sarebbero poi che causano 30 mila decessi a livello mondiale.

Per la trasmissione di un’infezione debilitante o mortale, basta un solo morso di una zanzara infetta, e le zanzare si moltiplicano e si riproducono ad una velocità sorprendente. Dato che non esistono vaccini o medicine per malattie come la febbre dengue ed il virus del Nilo occidentale, e dato inoltre che è difficile accedere alle cure per malattie come la malaria in molte aree a rischio, sono estremamente necessari dei meccanismi più efficaci di controllo sulle zanzare.

La buona notizia è che c’è una nuova tecnologia pronta ad essere testata sul campo. Spetta ora alle agenzie governative facilitarne lo sviluppo. Oggi, il metodo principale utilizzato per la riduzione delle zanzare (la cosiddetta tecnica di sterilizzazione degli insetti (SIT)) si basa sull’emissione di radiazioni per la sterilizzazione della zanzara maschio che viene poi rilasciata nell’area infestata per l’accoppiamento. Ma quest’approccio, che è utilizzato sin dalla metà del secolo scorso, non ha avuto molta efficacia sulle zanzare a causa della sua fragilità.

Gli ultimi progressi nel campo della biologia molecolare offrono delle soluzioni analoghe, ma ben più sofisticate. Con l’utilizzo di tecniche ingegneristiche applicate alla genetica molecolare, l’azienda britannica Oxitec ha creato un nuovo metodo per controllare la specie di zanzare che trasmette la febbre dengue.

La zanzara maschio viene riprodotta nel laboratorio con da cui nascono delle zanzare con alti livelli di una proteina che inibisce il funzionamento normale delle cellule facendole morire prima che raggiungano la maturità. Le zanzare maschio non mordono quindi non rappresentano alcun rischio per la salute e dato che le loro progenie muoiono nessuna zanzara geneticamente modificata continua a vivere nell’ambiente.

Se le zanzare maschio vengono sottoposte a queste radiazioni per diversi mesi, si dovrebbe in teoria arrivare ad una riduzione consistente della popolazione di zanzare. Ora rimane da verificare se questo procedimento funziona nella pratica. La ricerca scientifica mirata allo sviluppo di prodotti come gli insetti sterili irradiati o le zanzare Oxitec è progredita passando da condizioni più limitate ad un contesto più agevole, ovvero dal laboratorio, ad ambienti ridotti per i test ad aree confinate in cui fare le sperimentazioni. Ora che l’Oxitec ha condotto diverse sperimentazioni sul campo nelle Isole Cayman, in Malesia e in Brasile, si sta ora preparando a condurre le sperimentazioni in altri paesi compresi gli Stati Uniti.

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