Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 06 febbraio 2012 alle ore 14:33.

My24

Quarantamila euro all'ora per 48 ore di riunione. Il primo incontro plenario per la ristrutturazione del debito da 2,7 miliardi di Seat Pagine Gialle avrebbe potuto avere un costo simile per il numero di avvocati seduti intorno al tavolo a ferro di cavallo in un hotel al centro di Milano. Una ventina di consulenti e investitori venuti un po' da tutto il mondo, tanto che accanto al gestore di un fondo texano sedeva un ebreo ortodosso a testimoniare quanto la questione fosse diventata globale.

Ora, a circa un anno di distanza da quando si iniziò a parlare di ristrutturazione, Seat Pg ha presentato la proposta finale per un accordo consensuale fra gli stakeholder per evitare il ricorso alla Marzano. E da subito la Borsa ha voluto crederci, premiando il titolo con forti rialzi: +24,21% lunedì e +17,23% il giorno successivo, con un saldo nell'ultima ottava di +41,38% ma comunque negativo per il 52,87% negli ultimi 12 mesi.

Ma perché tornano gli acquisti su una società già in default, anche se solo tecnico? Gli investitori scommettono sul via libera di tutti gli stakeholder alla ristrutturazione del debito. D'altra parte il ricorso alla Marzano, unica alternativa paventata dal board di Seat Pg, porterebbe a una perdita totale del valore delle azioni per i soci, a un azzeramento del valore del bond Lighthouse, a un forte ridimensionamento del valore del senior secured bond (Ssb) e creerebbe non pochi problemi anche al recupero dei crediti vantati dai senior lender. Con la ristrutturazione del debito, invece, dovrebbero beneficiare del deleveraging del gruppo anche i valori a cui trattano sia il debito senior sia l'Ssb. Nel primo caso, nell'ultimo periodo, le quotazioni erano pari a circa il 60% del valore nominale, nel secondo erano attorno al 50%.

La ristrutturazione risulta, quindi, nell'interesse di tutti. Gli azionisti si vedranno fortemente ridimensionati, ma soci di un gruppo che sarà alleggerito di oltre 1,2 miliardi di debito. Seat Pg passerà, infatti, da una leva finanziaria (net debt/Ebitda) di 6,8 volte a 3,7 volte, con un significativo miglioramento del merito creditizio. Inoltre il gruppo avrà un risparmio annuo di circa 96 milioni in termini di interessi non più dovuti agli obbligazionisti Lighthouse a seguito della conversione del bond in azioni. Il via libera all'operazione non è, però, scontato, ma sembrano esserci i presupposti. Oltretutto per la precedente proposta di novembre, la società aveva raggiunto già il quorum del 75% dei consensi dei Lighthouse e quasi il 70% dei senior lender. Ora entrambe le categorie dovranno arrivare al 75%, così come gli Ssb. Chi farà pervenire il proprio consenso entro il 21 febbraio riceverà una consent fee dell'1%, che si abbasserà allo 0,4% se il via libera arriverà entro il 28 febbraio, termine ultimo stabilito dalla società.

Archiviata la questione debito, che ha tenuto impegnato il management per tutto l'ultimo anno, la società potrà tornare a concentrarsi sul piano industriale che prevede una trasformazione del business dal cartaceo all'online. Dal 2006 al 2010 il mix carta-online è già cambiato dal 74,4%-12% al 48,9%-37,8% nell'incidenza sui ricavi. Un ulteriore cambiamento richiederà ora anche una diversa struttura dei costi. A questo scopo la società intende mettere in atto una serie di azioni che consentiranno una riduzione dei costi operativi stimata in oltre 50 milioni, che compenseranno in parte le maggiori risorse destinate allo sviluppo dell'online e consentiranno di registrare in Italia, una marginalità nel 2013 comunque superiore al 43 per cento.

Intanto la società per l'esercizio 2011 ha confermato risultati in linea con le stime date la scorsa estate. In particolare, in Italia Seat Pg stima un calo dei ricavi complessivi compreso tra il 5 e il 7% rispetto al 2010 a 740-760 milioni, con una crescita dei ricavi dei prodotti online superiore al 50% e con un'incidenza dei servizi di marketing online attesa a circa il 30% sui ricavi web, mentre la marginalità del business in Italia è attesa non sotto il 46%. Nel 2011 quindi, a livello di gruppo, è previsto un Ebitda compreso tra 365 e 385 milioni. È stato poi confermato per il 2011 anche un progressivo miglioramento del trend di contrazione della base clienti rispetto al -7% nel ciclo di vendita 2010.

Guardando al futuro, invece, Seat Pg ha dovuto rivedere al ribasso le stime del piano industriale al 2013 a seguito del cambiato scenario economico. Il gruppo nell'anno in corso registrerà il valore minimo di ricavi ed Ebitda nell'arco del triennio, per poi tornare a una stabilizzazione nel 2013 con ricavi tra 720 e 740 milioni e un Ebitda tra 330 e 350 milioni.

Nel periodo 2011-13 la generazione di free cash flow operativo è attesa a circa mille milioni di euro cumulati nel triennio, grazie a investimenti ridotti sotto i 50 milioni per anno e al programma di miglioramento del capitale circolante. Per vedere una crescita di ricavi e redditività la società dovrà aspettare il 2014-15 una volta completata la trasformazione in internet company con un mix di fatturato che vedrà l'online all'80% del totale.

Allora l'Ebitda è stimato a 380 milioni circa. Gli analisti, però, preferiscono restare alla finestra tanto che la maggior parte ha posto il titolo under review in attesa della ristrutturazione del debito. Appuntamento, quindi, a fine febbraio per guardare meglio all'evoluzione del business della società, quando dovrebbe essere chiusa la ristrutturazione del debito. Allora, poi, alla società arriveranno anche le parcelle della ventina di advisor dell'operazione. Ma è escluso che vengano pagati a ore.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.