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BENE ANCHE WALL STREET: +1,95%

Piazza Affari chiude a +4,7% con le banche una settimana nera. Spread a 138, maxi-rimbalzo del petrolio

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Rimbalzo riuscito le Borse europee dopo le pesanti vendite della vigilia, con una volatilità che resta elevata e una settimana che comunque si chiude con un bilancio nettamente negativo. A Piazza Affari il Ftse Mib ha terminato la seduta in rialzo del 4,7% nonostante il dato deludente sul Pil italiano, positivi anche gli altri listini del Vecchio Continente (segui gli indici in diretta) che hanno accelerato dopo l’annuncio del riacquisto di bond da parte di Deutsche Bank per 4,8 miliardi di euro e dopo il dato positivo sulle vendite al dettaglio Usa. Anche Wall Street reagisce ai rovesci degli ultimi giorni e chiude con l’indice S&P 500 in rialzo dell’1,95% a 1.864 punti e il Dow Jones a +2% a 15.974 punti. Il ritorno del denaro si vede pure sul mercato obbligazionario, con lo spread BTp-Bund in calo a 138 punti base e il rendimento del decennale italiano all’1,65%. Il dollaro si rafforza e l’euro torna sotto 1,13 dollari (cambio euro/dollaro e convertitore di valuta).

Petrolio in recupero, crescita deludente per il Pil italiano
A propiziare l’ennesimo tentativo di recupero inscenato dai listini sono anche le indiscrezioni sul fatto che l’Opec possa tagliare la produzione, che ieri sera hanno favorito un parziale recupero di Wall Street nell’ultima ora di contrattazioni. Il greggio Wti risale infatti dai minimi degli ultimi dodici anni sopra i 29 dollari al barile, con un balzo superiore al 10 per cento. In mattinata i dati sulla crescita dell’Eurozona hanno confermato un’espansione moderata (+0,3% rispetto al mese precedente e +1,5% nel 2015. In precedenza il Pil tedesco aveva fatto segnare un progresso dello 0,3% (1,7% annuale) in linea con le attese e quello italiano appena dello 0,1% (ci si attendeva uno 0,3%). Nel 2015 la crescita del nostro Paese è stata dello 0,6 per cento.

Doppia spinta dalle vendite Usa e Deutsche Bank
Nel primo pomeriggio due notizie hanno dato ulteriore spinta ai listini: il dato migliore delle attese sulle vendite al dettaglio americane (+0,2% a gennaio), che prelude a un avvio positivo di Wall Street e che ha rafforzato il dollaro, e l’annuncio del riacquisto del proprio debito da parte di Deutsche Bank. Quest’ultima operazione, del valore di 4,8 miliardi di dollari, mette per il momento a tacere i timori emersi nei giorni scorsi sulle difficoltà a rimborsare le cedole da parte del colosso tedesco.

Acquisti sì, ma selettivi. Bene le Popolari, male Mps e Saipem
A Piazza Affari oggi gli acquisti non sono però indiscriminati: rimbalzano banche come Unicredit (+14,16% oggi) e assicurazioni come Unipol, ma qualcuno resta indietro. Spiccano infatti la nuova, ennesima, debacle di Mps e lo scivolone di Saipem. Riprendono il volo pure le Banche popolari: molto bene Bpm dopo che il consigliere delegato, Giuseppe Castagna, ha confermato l’avanzamento delle trattative per la fusione con Banco Popolare , che a sua volta sale dopo l'a.d. Pier Francesco Saviotti ha escluso di dover effettuare un aumento di capitale per l’operazione. Al termine di una serie di seduta contraddistinte da repentine oscillazioni al ribasso ma anche al rialzo, Piazza Affari si “lecca le ferite” e archivia la seconda settimana di febbraio in calo del 4,26% rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Dall’inizio dell’anno la flessione per il Ftse Mib è ora del 22,9 per cento. Rispetto a dodici mesi fa il calo è del 21,3 per cento. L'indice Stoxx 600, che fotografa l'andamento dei principali titoli quotati in Europa, ha perso il 25% rispetto ai picchi di aprile.

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