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Le Borse limano i guadagni con Wall Street. Il Ftse Mib chiude a…

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la giornata dei mercati

Le Borse limano i guadagni con Wall Street. Il Ftse Mib chiude a +0,46%

Andamento titoli
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Piazza Affari chiude in rialzo dello 0,36% una seduta volatile. Numerosi i casi di Borsa di giornata sul listino milanese. Si va avanti con il progetto di fusione tra Banco Popolare e Banca Pop Mi dopo l’apertura in questa direzione da parte dei rispettivi amministratori delegati, nonostante la lettera della Bce della scorsa settimana che pone seri vincoli all’operazione (non è quindi da escludere un aumento di capitale per Banco popolare). Domani sono previsti due cda che potrebbero essere decisivi per la fusione.

Telecom Italia registra l’addio dell’aministratore delegato Marco Patuano, ufficializzato poco dopo le ore 14. Il titolo era stato comperato per tutta la mattinata dopo le notizie circolate nei giorni scorsi. Alta volatiltà su Mediaset. Il titolo ha fatto un tuffo in terreno negativo e alla fine ha ceduto lo 0,8 per cento. La volatilità è alta e la speculazione guarda al possibile interesse di Vivendi.

Il rendimento dei BTp italiani si attesta sotto l’1,3%. Secondo gli operatori ci sono nuovi margini di discesa dei tassi dopo le forti manovre espansive della Bce che non ha escluso anche ulteriori tagli in futuro, se necessario.

In serata anche Wall Street ha terminato gli scambi in territorio positivo. Quanto al petrolio, reduce da cinque settimane di fila in aumento, ha chiuso in rialzo: al Nymex, il contratto ad aprile (in scadenza oggi) ha guadagnato 47 centesimi, l'1,2%, a quota 39,91 dollari al barile. Il contratto a maggio - il più scambiato - è salito di 53 centesimi, lo 0,9%, a 41,52 dollari. Ad avere sostenuto i prezzi è stato un rapporto di Genscape: secondo la società che fornisce dati sul settore petrolifero, le scorte a Cushing, Oklahoma (il centro nevralgico del comparto americano dove avviene la consegna fisica dei future sul greggio), sono scese di oltre 570.574 barili a 69,05 milioni di barili nella settimana al 18 marzo scorso. Nelle settimane scorse il totale si era avvicinato verso i 70 milioni di barili provocando timori per un raggiungimento del limite massimo di capacità.

Questa mattina aveva chiuso in rialzo Shanghai (+2,2%) dopo che le autorità di Pechino hanno deciso di aumentare i prestiti ai broker: una mossa interpretata come l’intento di sostenere il mercato azionario. Intanto continua il riposizionamento dei gestori sui mercati emergenti.

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