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Questo articolo è stato pubblicato il 14 marzo 2013 alle ore 10:00.

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«La Regione e Democenter-Sipe hanno cambiato il rapporto tra università e imprese, promuovendo la convergenza di interessi e competenze, l'incontro di domanda di tecnologia e offerta di ricerca industriale», ammette Angelo Andrisano, direttore di Intermech, il centro interdipartimentale promosso dalla Regione nel 2009 dove lavorano in 150 tra docenti, ricercatori e borsisti, a cavallo tra università e imprese e da cui negli ultimi anni è nata una manciata di spin-off. Oggi Intermech è al lavoro sul progetto europeo Comet, un programma di 30 mesi che coinvolge otto Paesi (ed enti come Democenter, il tedesco Fraunhofer, l'università di Lund) per la robotizzazione industriale del manifatturiero e rendere così competitive anche nostre lavorazioni di nicchia d alto costo di manodopera.
«A Modena c'è un livello altissimo di ingegneria – conclude il vicepresidente Ferrari nonché fondatore di Hpe Coxa, Piero Ferrari – e abbiamo nel dna l'innovazione. Dobbiamo essere ancora più bravi a stringere in un unico circuito università e imprese della motoristica, della trattoristica dell'automazione ceramica, del packaging. A unire grandi aziende come Ferrari, Cnh, Tetra Pak, System, spesso troppo condizionate dai risultati di breve periodo, e le piccole realtà innovative e specializzate più efficaci nella ricerca e più orientate alle strategie di lungo periodo».

IL RATING DEL SOLE
Il punteggio
Attraverso una griglia di 8 variabili ciascun distretto è definito nei suoi punti di forza e di debolezza. Nel caso della meccanica del Modenese, spiccano il rappporto tra imprese e ricerca, la capacità di fare rete e l'internazionalizzazione
PUNTI DI FORZA
1
RAPPORTO IMPRESE RICERCA

L'innovazione meccanica del Modenese è basata sulla contaminazione costante tra ricerca accademica e tessuto aziendale
2
CAPACITÀ DI FARE RETE

La predisposizione al dialogo e al confronto è un plus culturale del territorio modenese che accelera i processi aggregativi
3
INTERNAZIONALIZZAZIONE

La concentrazione di multinazionali più o meno tascabili rende anche la ricerca molto aperta ai mercati globali
PUNTI DI DEBOLEZZA
1
CAPACITÀ DI ACCEDERE AI FONDI

Enti come Democenter agevolano la raccolta di risorse europee, ma il grosso degli investimenti è sostenuto dai privati
2
CAPACITÀ DI CREARE START UP

La contaminazione imprese-università non va di pari passo con la gemmazione
di nuova imprenditorialità
3
GRADO DI APERTURA

La capacità di creare relazioni istituzionali e fare lobby è ostacolata dall'alta frammentazione della ricerca sul territorio

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