Impresa & Territori Made InExpo, vie d'acqua senza soluzione
Expo, vie d'acqua senza soluzione
di Sara Monaci | 22 marzo 2014
MILANO - Nessuna soluzione definitiva sulle vie d'acqua. Ma ora spunta l'ipotesi di un possibile frazionamento del progetto: subito quel tanto che serve per irrigare il sito espositivo tra un anno; dopo il 2015 forse il completamento dell'opera complessiva, utile alla riqualificazione della città e delle sue aree verdi.
Il progetto legato all'Expo 2015 dovrebbe servire a portare acqua al sito espositivo di Rho e poi a riaprire i Navigli di Milano, con la costruzione di un grande canale di raccordo con la Darsena, a Sud della città, lungo 12 chilometri, da far passare in alcuni dei principali parchi cittadini nell'area Ovest di Milano.
Canale che poi ha subito la pesante contestazione dei comitati cittadini ambientalisti, e che per questo è stato bloccato dal Comune di Milano e dalla società di Expo.
Rimane però il problema di portare l'acqua al sito espositivo, collegando il sistema idrico dell'area di Rho al canale Villoresi, a Nord di Milano. Questa prima parte del progetto deve quindi per forza essere garantita. Ieri pertanto il commissario unico all'evento Giuseppe Sala ha assicurato «il sito avrà l'acqua e troveremo una soluzione, se serve, poco impegnativa per far uscire l'acqua reflua dall'Expo». Si pensa dunque al canale scolmatore dell'Olona, o a dei pozzi circostanti. «Non si tratta certo della soluzione ottimale, ma per ora dovremo vedere. A breve una decisione, non abbiamo molto tempo».
Il resto del progetto dunque si vedrà. Nelle prossime settimane dovrà essere comunicata la decisione, con costi ancora da valutare. Il motivo di questo prolungamento dell'attesa è il disaccordo tra Comune di Milano e Regione Lombardia. Mentre il primo ha voluto scendere a compromessi con i comitati ambientalisti rinunciando al grande canale d'acqua tra i parchi e optando invece per un'intubatura sotterranea, la seconda pochi giorni fa ha fatto sapere che l'idea originaria dovrebbe invece essere valorizzata e costruita per intero.
I due azionisti di Expo dunque hanno idee diverse sulla situazione. Nel mezzo c'è il commissario Sala, che deve mediare. Forse proprio con questo escamotage: per ora le vie d'acqua nella parte a Nord, quella essenziale per l'Expo; il resto dopo il 2015, come molte altre opere che stanno slittando.