Impresa & Territori Made InExpo2015, gli «altri» padiglioni naturali visti dalle due ruote
Expo2015, gli «altri» padiglioni naturali visti dalle due ruote
di Maria Chiara Voci | 28 maggio 2014
(Ansa)
In viaggio da Torino ai luoghi dell'Expo 2015. Non in treno. Neppure in auto. Ma sulle due ruote di una bicicletta, seguendo il percorso del canale Cavour. A compiere la missione "d'avanscoperta" saranno, da venerdì 30 maggio a lunedì 2 giugno, un gruppo di testimonial e cicloamatori. Che, fra i loro obiettivi, hanno quello di verificare la fattibilità per la creazione di una pista ciclabile capace di interconnettere i parchi e le aree metropolitane di Torino e Milano, attraverso le alzaie di 5 canali irrigui nella pianura piemontese e lombarda. A partire dagli 82 chilometri dello straordinario tracciato del canale Cavour, fatto costruire a metà Ottocento dall'omonimo conte e per molti anni esempio di infrastruttura in Italia e all'estero.
Il traguardo da raggiungere è l'area espositiva di Milano. Non a caso l'iniziativa, che prende il nome di "4 giorni su due ruote – E(x)plorando lungo il canale Cavour dalla Mole al Duomo" vede la partecipazione di diversi enti promotori, a partire dal Parco del Po e da quello del Ticino e Lago Maggiore, e gode del patrocinio istituzionale del Padiglione Italia dell'Expo, che proprio venerdì 30 presenterà il calendario di iniziative in Italia. La prima giornata del tour, il 30 maggio, è anche inserita nelle manifestazioni in vista di Torino capitale europea dello sport 2015.
La partenza è prevista da piazza Castello, nel cuore del capoluogo piemontese. L'itinerario, suddiviso in 4 tappe fra i 50 e i 70 chilometri cadauna, toccherà Santhià, Vercelli, Novara e tutti i comuni che stanno nel mezzo. Grazie alla collaborazione di enti come Enel, le Camere di commercio di Novara e Vercelli e le rispettive atl del turismo, saranno aperti per l'occasione percorsi normalmente chiusi al pubblico e che rientrano nel tracciato di una futura pista. «L'idea – spiega Andrea Rolando, del Politecnico di Milano, che ha lavorato sul progetto insieme al Politecnico di Torino e al collega Riccardo Palma – è quello di riavvicinare territori che, paradossalmente, con l'arrivo dell'alta velocità ferroviaria fra Torino e Milano, si sono allontanati. Come in un grande Central Park, che ha nel canale Cavour la sua spina dorsale. Noi lavoriamo su un orizzonte che parte dal 1° novembre del 2015, quando l'Expo sarà terminata. Con un progetto che vuole essere l'eredità del grande evento per il territorio e punta a toccare e coinvolgere quei padiglioni naturali che ci sono prima, ci saranno durante e resteranno dopo».
La proposta dell'itinerario a bassa velocità, una volta realizzato, guarda non solo all'Italia, ma anche al turismo in arrivo dall'estero. «Perchè – come spiega Ippolito Ostellino, direttore del Parco del Po – la pista potrebbe essere inserita nelle rete delle ciclabili europee e potrebbe aprire, in Italia, un tipo di offerta che è molto diffusa in Paesi europei anche limitrofi, ma che da noi fatica ad affermarsi. Anche se rappresenta una via di sviluppo importante per la piccola economia locale». Il progetto, conclude infine Rolandi, guarda anche alla creazione di «una "smart region", che si affianca a due city già smart. Ad esempio, attraverso la creazione di un applicativo, a cui stiamo già lavorando, che guidi via gps i cicloturisti nell'affrontare il viaggio». Partecipare all'iniziativa del fine settimna è possibile: iscrivendosi presso l'agenzia Decathlon Dmc di Torino (telefono 011.19906873 o explorando@decathlondmc.it). La quota è di 190 euro compresi pernottamenti e vitto per l'intero percorso; 25 euro per la giornata singola.
