Impresa & Territori Made InExpo, l'accessibilità resta un rebus
Expo, l'accessibilità resta un rebus
di Sara Monaci | 13 agosto 2014
Oggi il premier Matteo Renzi visiterà i cantieri di Expo 2015: un rapido giro nel sito espositivo per vedere a che punto sono i lavori, e soprattutto per incontrare i 1.300 addetti. Ma intanto a Milano uno dei problemi più urgenti è rappresentato dalla viabilità, ovvero dalle vie d'accesso all'area di Rho, che ospiterà l'evento universale. Ecco i nodi da sciogliere entro il prossimo autunno.
Il trasporto a Milano
Prima di tutto il "dossier Milano" e il trasporto pubblico locale (Tpl). Palazzo Marino chiede da mesi al governo 53 milioni per intensificare i mezzi pubblici (soprattutto le linee metropolitane) e 32 milioni per nuove assunzioni a tempo determinato e per gli straordinari nel settore dei trasporti e della sicurezza, a cui si aggiungono 18 milioni per i servizi ambientali e almeno altri 20 per l'organizzazione di eventi culturali.
Le prime due voci sono ritenute imprescindibili. Per ora nessuna risposta, e i vertici dell'amministrazione comunale chiedono di sapere entro la fine di settembre in che modo dovranno pianificare il Tpl. Senza integrazione di risorse ad oggi sembrerebbe impossibile migliorare il servizio, pur di fronte alla prospettiva di ospitare 20 milioni di visitatori. La linea più coinvolta sarà la metro 1, che arriva direttamente a Rho, ma più in generale si parla di intensificare tutti i mezzi pubblici.
Intanto per quanto riguarda la linea 4 della metropolitana, ancora lontana dal closing finanziario con le banche, il traguardo si sta allontanando sempre di più. Uscita dal dossier Expo già da un paio d'anni, vede il suo cronoprogramma allungarsi di mese in mese: fino a qualche tempo fa si parlava del 2018, ma oggi si comincia a indicare il 2020.
Cercasi decreto
Legato al tema dell'intensificazione del Tpl, della sicurezza e dei servizi ambientali c'è quello delle normative sul personale. Alla città di Milano occorrono deroghe per fare assunzioni a tempo determinato e per superare il tetto degli straordinari. Le due norme sono state condivise con il Ministero dell'Economia, ma attualmente sono ferme, in attesa di trovare la giusta collocazione in uno dei prossimi decreti del governo. Quale e quando, ancora non si sa.
Rho-Monza al palo
Era un'opera ritenuta indispensabile per l'accesso al sito di Rho. Adesso è chiaro che il progetto iniziale, di una decina di chilometri, non verrà più realizzato per l'Expo del 2015. L'adeguamento della strada ha incontrato varie difficoltà: l'opposizione degli enti locali e dei comitati ambientalisti nell'area di Paderno-Dugnano, più la mancanza di certezze sulle risorse. Sarà dunque pronto un solo lotto, realizzato da Autostrade per l'Italia, mentre gli altri due lotti, di cui si sarebbe dovuta occupare la società autostradale Serravalle, rimangono al palo. Si sta quindi lavorando ad un miglioramento della viabilità locale (senza escludere il progetto di un ponte nell'area di Paderno-Dugnano). Ma ormai i tempi sono strettissimi.
Vie d'acqua a metà
Sulle vie d'acqua, ovvero il canale che servirà a irrigare il sito espositivo ricongiungendosi con i Navigli, è stato trovato per ora un fragile compromesso. Nel tratto a Sud, contestato da parte del comitato No Canal, si prosegue solo per garantire l'uscita dell'acqua dal sito espositivo fino al fiume Olona e al relativo canale scolmatore. I cantieri sono presidiati dalla forze dell'ordine. Sospeso invece l'ultimo progetto, che avrebbe dovuto portare acqua fino al Naviglio Grande, passando accanto ad alcuni parchi: sia perché le proteste sarebbero state eccessive, sia perché ormai non c'è più tempo.