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Saloni del libro, Franceschini media tra Milano e Torino: governance…

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Saloni del libro, Franceschini media tra Milano e Torino: governance unica e stessa data

Dario Franceschini
Dario Franceschini

Una mediazione necessaria. Per non indebolire le proposte di Milano e Torino in un comparto, quello dei libri e dell’editoria, già debole visti gli indici di lettura in Italia, tra i più bassi d’Europa. La riunione al ministero dei Beni culturali tra Dario Franceschini, il ministro dell’Istruzione Giannini e i vertici, istituzionali e operativi, di Torino e Milano, si è conclusa con l’impegno a lavorare sull’ipotesi di un Salone del libro con “doppia sede”, data comune e unica governance. L’appuntamento è tra una settimana, a Roma, per definire se ci sono le condizioni per superare lo strappo tra Torino e Milano e puntare a un evento unitario in primavera.

La frattura consumata nelle scorse settimane fra l’Aie, l’Associazione degli editori guidata da Federico Motta, e Torino ha innescato l’acceleratore fino ad arrivare all’ipotesi di due saloni, uno ad aprile (Milano) e uno a maggio (Torino). I ministeri della Cultura e dell’Instruzione, entrati da neanche un anno nella compagine della Fondazione del Libro, hanno fissato i paletti nella riunione di questo pomeriggio. Un evento unico, senza frammentazione, con una doppia sede e una gestione unitaria.

L’ipotesi ha riscosso attenzione e il ministro Franceschini ha strappato l’impegno a rivedersi, fra una settimana, mentre in questi giorni un gruppo operativo – ne fanno Massimo Bray, presidente indicato per la Fondazione del Libro e Renata Gorgani, presidente della newco Fabbrica del Libro – lavorerà al progetto di un Salone comune, tra Torino e Milano, che possa dare risposte agli editori in rotta con Torino e non disperdere il patrimonio e l’esperienza del Salone del Lingotto .

Il ministro Franceschini ha lavorato all’idea di un Salone unico, a cavallo tra Torino e Milano, ispirandosi al modello di MiTo, il festival Settembre musica la cui organizzazione, rodata ormai da alcuni anni, prevede un calendario di eventi tra Torino e a Milano, con collegamenti agevolati tra le due città. Questo il senso della proposta anticipata in una intervista a Repubblica: un Festival internazionale su due piazze e con due “mission” diverse.

Al tavolo i sindaci delle due città , Chiara Appendino e Beppe Sala, i presidenti di Piemonte, Sergio Chiamparino, e Lombardia, Roberto Maroni, il presidente dell’Aie Federico Motta e la presidente della newco Fabbrica del Libro Gorgani e Massimo Bray, presidente in pectore per la Fondazione del Libro.

Dal punto di vista amministrativo, la Fondazione del Libro di Torino ha rinnovato il suo Statuto, affidato un ruolo di guida agli editori rimasti “fedeli” alla formula originaria, dimezzato i costi di affitto per gli spazi del Lingotto.

A Milano Aie e Fiera Milano hanno costituito una newco, La fabbrica del libro, indicato i vertici – l’amministratore delegato è di Solly Cohen, il presidente è Renata Gorgani – e fissato, soltanto qualche giorno fa, una data per il Salone, dal 19 al 23 aprile. I punti di partenza non potrebbero essere più distanti di così.

La sfida è costruire ex novo un modello di “convivenza” nuovo. Se e quanto la mediazione del ministro Franceschini e della ministra Giannini sarà riuscita si vedrà a breve.

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