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Ultimo appello per la Natuzzi

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Ultimo appello per la Natuzzi

Un nuovo incontro con il gruppo Natuzzi per chiedere un nuovo piano industriale, ritirare i licenziamenti dei lavoratori dello stabilimento di Ginosa già formalizzati e riprendere il dialogo. Al vertice convocato dalla regione e tenutosi nel pomeriggio di ieri assenti i rappresentanti del gruppo di Santeramo, come avevano già ampiamente anticipato, è prevalsa comunque la linea del dialogo. Almeno per ora. Per questo la regione convocherà nuovamente il gruppo Natuzzi per verificare, direttamente e senza altre presenze, la disponibilità a rivedere il piano industriale e dunque a ritirare i licenziamenti già decisi.

«Richiederemo formalmente un incontro a Pasquale Natuzzi - dice l’assessore regionale al Lavoro, Sebastiano Leo. Hanno l’obbligo di dire chiaramente alle istituzioni cosa vogliono fare. Se hanno difficoltà lo devono dire apertamente». Il confronto è tutto sul piano industriale «ad esuberi zero che l’azienda aveva annunciato e che non riesce ancora a realizzare – aggiunge il responsabile della task force regionale, Leo Caroli -. Il piano venga dunque riscritto, ma sia condiviso, e per questo sarà possibile avvalersi degli ammortizzatori sociali in deroga, ma sia chiaro che utilizzare la cassa in deroga per ritrovarci tra 6 mesi o un anno nelle stessa situazione, senza un piano industriale che superi gli esuberi e che traguardi nuove attività, è inutile. Noi dobbiamo rendere sostenibile l’attività dell’azienda, ripartendo dal confronto tra le parti».

Ad imporre la revisione del piano sarebbero anche ragioni oggettive: secondo i sindacati sarebbe infatti salito a quasi 100 il numero dei lavoratori in esubero che hanno presentato le dimissioni volontarie accettando l’incentivo di 60mila euro concesso dall'azienda. «I lavoratori di Ginosa in esubero sarebbero quindi quasi 230 - spiega Silvano Penna, segretario regionale Fillea-Cgil -. Questo ci mette nelle condizioni di riprendere il dialogo con l’azienda tanto più che le regioni Puglia e Basilicata e il ministero dello Sviluppo Economico potrebbero rendere disponibili risorse utili ad andare oltre i mesi di estensione della cig già dichiarati nei giorni scorsi». Di qui i margini per recuperare il dialogo per effetto non solo degli esodi incentivati, ma anche degli altri 104 lavoratori che Natuzzi collocherebbe, entro 12-18 mesi, nella newco destinata ad internalizzare le operazioni di taglio del poliuretano, oggi esternalizzate. Così gli esuberi, dicono i sindacati, scenderebbero ulteriormente e tutto potrebbe semplificarsi, anche se stanno nascendo nuove preoccupazioni per tutti i 1918 operai in solidarietà. Il dialogo però è a tempo, avvertono i sindacati. I presidi dei lavoratori, che non sono ancora blocco della produzione negli stabilimenti anche per aderire agli inviti della Prefettura di Bari, potrebbero trasformarsi in forme di lotta più radicali. Dal quartier generale Natuzzi di Santeramo intanto nessuna reazione ufficiale.

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