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A Miami presentato il primo treno della metro Hitachi

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A Miami presentato il primo treno della metro Hitachi

Giù il velo dal primo treno della metropolitana di Miami, realizzato negli stabilimenti Hitachi Rail Italy di Reggio Calabria e Napoli. Il “battesimo” delle prime due casse della commessa da complessive 136 casse, per un totale di 68 treni e un valore economico di 300 milioni di dollari, ha avuto luogo ieri nella città della Florida, alla presenza del sindaco Carlos Gimenez, del console generale del Giappone Ken Okaniwa, nonché dei vertici della ex AnsaldoBreda che da novembre 2015 è passata sotto il controllo della conglomerata nipponica Hitachi.
La metro in questione servirà la tratta Miami-Dade County. Ogni veicolo è lungo 45,8 metri, largo 3,11 e può raggiungere una velocità massima di 75 chilometri orari. La struttura è in acciaio inox. Gli arredi sono in lega leggera con illuminazione integrata e soluzioni di assemblaggio modulare. L’assegnazione della gara alla allora AnsaldoBreda ebbe luogo nel novembre 2012.

«Rispettando la scadenza contrattuale - ha dichiarato il ceo Maurizio Manfellotto - abbiamo consegnato un prodotto a cui teniamo particolarmente, e non soltanto per aspetti meramente commerciali. L’aggiudicazione di questo contratto - ha sottolineato Manfellotto - ha segnato il nostro ritorno negli Stati Uniti, dopo alcuni anni di assenza e, dunque, ha un valore fortemente simbolico e di stimolo per tutti noi».

Gli fa eco Giampaolo Nuonno, president e ceo di Hitachi Rail Usa, sussidiaria americana dell’azienda con sede in Italia: «Il veicolo rappresenta il nostro nuovo corso qui in America, una strada che intendiamo percorrere promuovendo la nostra qualità tecnologica». Su questa pista si continuerà a battere a lungo: «Stiamo puntando sul mercato americano - ha aggiunto Andrea Pepi, a capo della divisione Strategie e sales dell’azienda - perché siamo in grado di offrire una gamma di prodotti, dalla metro driverless a quelle con conducente, con una serie di soluzioni innovative che recepiscono le richieste dei clienti».

Si respira grande ottimismo nell’impresa che, tra Pistoia, Napoli e Reggio Calabria, dà lavoro a 2mila persone. I risultati chiusi al 31 marzo 2016, secondo l’anno fiscale giapponese, documentano i primi cinque mesi di attività del nuovo player dell’industria meccanico-ferroviaria italiana. E sono in larga parte positivi: il giro d’affari si attesta a quota 406 milioni, in linea con l’obiettivo di circa 800 milioni fissato nei 12 mesi. Il primo trimestre 2016 (aprile-giugno) ha fatto registrare un fatturato di 228 milioni. L’Ebit è positivo (0,5%) e dovrebbe salire al 4/5% entro il 2018, in linea con i principali competitor. La «cura», partita già negli anni di gestione Finmeccanica, sta dando frutti importanti.

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