Economia

Alternanza scuola-impresa per creare il nuovo lavoro

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Alternanza scuola-impresa per creare il nuovo lavoro

(Agf)
(Agf)

Il titolo è già un messaggio incalzante: “Industry 4.C”. Dove “C” sta per “connessi, creativi, competenti e competitivi”. Insomma, “Pronti alla sfida”. Ce ne sono molte, di sfide: reagire alla crisi, fare i conti con la concorrenza internazionale, stare al passo con le tecnologie. Cambiano i contesti, ma alcuni comuni denominatori restano. Come quelli che si ritrovano nei consigli ai nipoti scritti da un imprenditore metalmeccanico, classe 1924, nelle ultime pagine di un diario che raccoglie la storia della sua vita: «curate la testa e la cultura, non accontentatevi di risultati e soluzioni che non richiedono sforzo costante.

Solo così raggiungerete ottimi risultati nella vita. Serve passione, dedizione e impegno serio». Giovanni Brugnoli, vice presidente per il Capitale umano di Confindustria, ripiega il foglio che ha appena letto davanti ai 500 ragazzi seduti nell’Aula Magna dell’Università di Bolzano e ai 20mila che hanno seguito le manifestazioni organizzate sul territorio.

Oggi i tempi sono accelerati: «nelle aziende cambiamenti che prima si realizzavano in 20 anni, li abbiamo fatti in 5. Una necessità, altrimenti non avremmo trovato più un mercato». È con questa premessa che Brugnoli ha argomentato il suo messaggio, per i giovani e non solo: «bisogna rimettersi sempre in discussione - ha continuato il vice presidente di Confindustria - non restare nella zona di comfort, alzare l’asticella della conoscenza». E in questa sfida la collaborazione tra mondo della formazione e l’impresa è fondamentale. È ciò che si propone Orientagiovani, la manifestazione che ogni anno Confindustria dedica all’incontro tra imprenditori e giovani studenti, arrivata quest’anno alla XXIII edizione. Un momento di confronto su come implementare il dialogo tra mondo delle aziende, scuola, università, favorendo la cultura d’impresa nelle istituzioni e tra i ragazzi che devono scegliere la formazione per il proprio futuro. «Per troppo tempo questi mondi non si sono parlati. Ciò ha portato al paradosso che ogni anno ci sono 60mila figure professionali che le aziende non riescono a trovare», ha detto ancora Brugnoli, che ha aperto la giornata leggendo un saluto del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in cui il Capo dello Stato ha sottolineato l’importanza della scuola e dell’università nella transizione verso l’economia digitale, aggiungendo che «sono particolarmente benvenute le occasioni per aumentare la consapevolezza e le capacità di scelta dei giovani».

Proprio oggi si terrà anche la giornata principale del Pmi day, manifestazione in cui le imprese aprono i cancelli a ragazzi, insegnanti e istituzioni. Un evento nato 7 anni fa, ha ricordato Vincenzo Boccia, che l’ha promosso da presidente della Piccola industria. «Siamo il secondo paese manifatturiero d’Europa, dobbiamo avere l’orgoglio di raccontare il valore dell’industria», ha esordito Boccia, concludendo la mattinata. «L’Italia ha grandi potenzialità: guardiamo voi negli occhi e guardiamo in faccia il futuro», ha detto il presidente di Confindustria rivolto alla platea. Esortando i ragazzi a non preoccuparsi se non hanno esperienza: «l’esperienza è razionale, mentre l’innovazione è illogica. Vi auguro di vivere una vita in cui la passione prevalga e la ragione sia al servizio della passione. Una vita in cui quando troverete qualche curva, invece di frenare acceleriate», ha continuato Boccia. «Una vita - ha aggiunto - in cui vi auguro di non vedere la differenza tra divertimento e lavoro, perché quando fai le cose con entusiasmo non ti rendi conto dell’impegno, dello sforzo che devi mettere perchè in realtà non ti accorgi se stai lavorando o coltivando una tua passione».

È sull’alternanza scuola lavoro che bisogna insistere per far sì che in azienda entrino giovani preparati e non ci sia più un disallineamento così forte tra domanda e offerta. Ne ha fatto cenno il presidente Mattarella, ci si è soffermato Stefan Pan, presidente di Assoimprenditori Alto Adige, vice presidente di Confindustria e presidente del Consiglio delle Rappresentanze regionali e per le politiche di coesione territoriale. Da più di 20 anni, ha raccontato Pan, nel territorio altoatesino si applica il sistema duale: «abbiamo la disoccupazione giovanile più bassa d’Europa grazie ad un’interconnessione fortissima con il mondo della scuola», ha detto Pan, che alle quattro “C” ne ha aggiunta una quinta, la curiosità.

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