Economia

Buyer cinesi all’assalto del mobile italiano

  • Abbonati
  • Accedi
internazionalizzazione

Buyer cinesi all’assalto del mobile italiano

In novemila hanno letteralmente preso d’assalto lo Shanghai Exhibition Center per assistere ieri alla prima giornata del Salone del Mobile in Cina.

Una marea di visitatori paganti che alle 2 del pomeriggio di ieri, prima giornata della rassegna, ha costretto l’organizzazione a bloccare gli accessi e, quindi, le vendite dei biglietti, proprio per dare l’opportunità a chi era già dentro, negli spazi del palazzo in stile sovietico al centro di Shanghai, di visitare i 56 stand di maestri del made in Italy.

Da Angelo Cappellini & C. srl, a Zanaboni Salotti Classici snc di Zanaboni Vittorio & C, oltre ai prototipi dei 41 giovani talenti cinesi del SaloneSatellite. Non solo. Calamita del Salone è l’installazione Panorama, realizzata in collaborazione con la Fondazione Altagamma, un viaggio virtuale e suggestivo nell’arte e nelle bellezze italiane, mentre nello spazio Piazza Italia si esibiva il Quartetto Guadagnini.

Un simile afflusso di pubblico in uno spazio peraltro definito non è tipico di questo tipo di eventi, ma evidentemente i tempi sono maturi per raccontare il made in Italy a un pubblico più vasto di quello al qaule il mondo del legno-arredo è abituato.

Un successo di pubblico, quindi, che ha compensato gli sforzi di FederlegnoArredo in questi ultimi mesi più pressanti, quelli delle aziende presenti, dei partner VNU Exhibitions Asia e BolognaFiere, delle istituzioni presenti con Ivan Scalfarotto, sottosegretario allo Sviluppo economico. «Questa è un’occasione per favorire la crescita e lo sviluppo delle nostre imprese – ha detto Scalfarotto – un esempio concreto di come le azioni del Governo puntino a rafforzare la posizione di leadership del Made in Italy nei settori del design e del lusso».

C’era tutta l’Ice-Cina al completo, guidata dal presidente Michele Scannavini, e in prima fila l’ambasciatore italiano a Pechino, Ettore Sequi, e il console a Shanghai Stefano Beltrame, che in questi mesi non hanno risparmiato le energie a sostegno di questa importante iniziativa per il made in Italy. Visibile la soddisfazione delle aziende, anche di quelle di passaggio qui a Shanghai, che la prossima volta “un pensierino” lo faranno, come la Arper di Claudio Feltrin, in Cina con i suoi collaboratori e fresco di missione in Giappone.

Roberto Snaidero, presidente del Salone del Mobile, può dire di aver vinto la scommessa per «una manifestazione che è stata pensata e progettata dopo un lungo percorso di studio e di avvicinamento al mercato cinese, che rappresenta il Paese con le potenzialità di crescita più elevate al mondo». È quel 22,9% di crescita dell’export nel periodo gennaio-luglio 2016 (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), che trova un riscontro nei contractor e buyer presenti al Salone.

Allo Shanghai center ci sono non solo buyer e contractor, ma anche cinesi attentissimi alle Masterclass: ieri è stata la volta del mattatore Fabio Novembre, un designer perfettamente a suo agio con il pubblico cinese che l’ha tempestato di domande. Sessione speciale, domani, organizzata da Il Sole 24 Ore in partnership con China Economic Daily per un focus sul design innovativo e sostenibile. Oggi, invece, la premiazione del vincitore del Premio per il Salone Satellite, che i ragazzi cinesi attendono con il fiato sospeso. È la loro prima volta e per giunta a casa loro, in Cina.

© Riproduzione riservata