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Coop lancia a Milano il primo «mercato del futuro»

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Coop lancia a Milano il primo «mercato del futuro»

Da Expo al Bicocca Village il Supermercato del futuro di Coop diventa realtà: un vero negozio 3.0, operativo sette giorni su sette ma concepito come un laboratorio di ricerca, tra il fisico e il digitale, e nel contempo una vetrina di rappresentanza per le delegazioni di buyer esteri. Il “trasferimento” è costato 4 milioni che si aggiungono ai 15 per l’allestimento nei sei mesi di Expo Milano 2015. Il prototipo del Supermercato del futuro Coop è stato presentato ieri a Milano, nel corso di una conferenza caotica, organizzata da Coop Lombardia, gestore del punto vendita.

«I 15 milioni spesi per Expo – ha precisato il presidente Daniele Ferrè – li abbiamo recuperati attraverso vendite per cinque milioni dei prodotti e la commercializzazione dei biglietti d’ingresso. Alla fine abbiamo realizzato un milione di utile per Coop Lombardia e 1,2 milioni per il Sistema Coop. Quest’ultima cifra, più altri fondi, li abbiamo reinvestiti per il prototipo di Bicocca Village».

Troppo vicino (500 metri) all’ipermercato di viale Sarca? «Sono due cose diverse – ha detto Ferrè –. Bicocca ha 6mila referenze contro le 24 mila di viale Sarca. Questo negozio ha scaffali bassi, si privilegia la visibilità, ed è dotato di tecnologie che lo differenziano da un negozio esclusivamente fisico. Inoltre è diversa l’utenza e, soprattutto, sarà la sede di rappresentanza per le delegazioni estere che cercano prodotti di eccellenza, cioè i prodotti Coop Origine, Fior fiore e Viviverde».

«Sapevamo quanto fosse difficile questo quartiere ma lo abbiamo fatto lo stesso – ha detto Marco Pedroni, presidente di Coop Italia –. Il nostro grande sforzo è stato far evolvere le tecnologie e le idee di Expo, nate in un contesto straordinario e limitato ai sei mesi dell’evento, con sole 2mila referenze, in un negozio che deve vivere tutti i giorni e in modo continuativo, con il pubblico specifico di questa area».

Il Supermercato del futuro per Expo è stato sviluppato da Carlo Ratti Associati e oggi al Bicocca village il negozio 3.0 conta su circa 900 metri quadrati di area vendita, in continuità con FiorFood Cibo&Incontri, un’area di ristoro di ulteriori 200 metri quadrati con 120 posti a sedere in stile “Tech Garden”.

Le logiche funzionali del punto vendita sono abbastanza comprensibili. L’offerta è articolata in oltre 6mila referenze, con una consistente componente di prodotti take away e la piazza dei freschi interamente a libero servizio.I 6mila prodotti (molti a marchio Coop), tra ortofrutta, carne e pesce, inclusi freschi e freschissimi, sono offerti in un’innovativa formula self service. I prodotti sono esposti su ampi banchi interattivi che, con un semplice movimento della mano, permettono di visualizzare su un monitor informazioni aggiuntive, tra cui l’origine, i valori nutrizionali, l’eventuale presenza di ingredienti allergizzanti, le istruzioni per lo smaltimento, i prodotti correlati e le promozioni in corso.

Accenture ha lavorato con Coop nel ridisegnare l’architettura delle informazioni del supermercato. «Abbiamo realizzato – ha sottolineato Alberto Pozzi, dg di retail practice di Accenture Italia – quella convergenza tra fisico e digitale che permette di creare un’esperienza di acquisto realmente coinvolgente e immersiva. Tramite una app è anche possibile ricevere consigli di acquisto rispetto allo stile di vita».

Quale il peso di Bicocca Village sul bilancio caratteristico di Coop Lombardia? «Si tratta di poco più di mille mq – si è schermito Ferrè – ma del resto Coop Lombardia risente dall’avere negozi che vanno da 600 a 8mila mq: ciò riduce l’efficienza gestionale. Ma è la formula nazionale di Coop».

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