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Heineken spinge sul fotovoltaico nello stabilimento di Massafra

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Heineken spinge sul fotovoltaico nello stabilimento di Massafra

Tra i primi al mondo per energia fotovoltaica prodotta e per numero di pannelli solari installati sul tetto degli impianti. Il birrificio di Massafra (Taranto) del gruppo Heineken mette a segno un primato, riconosciuto dalla classifica “Top 50 Solar Beer Breweries”, mentre il gruppo porta da una a tre le linee Moretti, che fanno capo sempre ad Heineken, prodotte interamente con l’energia fotovoltaica: a “Baffo d’Oro” si aggiungono infatti anche “La Rossa” e “Doppio Malto”.

Heineken che dal 2012 ha investito molto sull’installazione dei pannelli fotovoltaici nei propri stabilimenti - quello di Massafra copre la Puglia e parte del Sud -, oggi utilizza il cento per cento di energia elettrica proveniente da fonti energetiche fotovoltaiche certificate. In particolare a Massafra, dove lo scorso anno sono stati investiti 4,2 milioni di euro per migliorare l’impatto ambientale della produzione e ridurre una serie di consumi, il 20% del fabbisogno energetico deriva dal fotovoltaico.

I pannelli installati sono 14mila, si sviluppano per un’estensione di 51mila metri quadrati e sono in grado di generare ogni anno 4,42 GWh abbattendo le emissioni di CO2 per oltre 1700 tonnellate. A livello nazionale, invece, gli investimenti fatti in questo campo da Heineken hanno tagliato 28mila tonnellate annue di emissioni di CO2, pari ad oltre il 55 per cento. Nel piano globale “Brewing a Better World” sono stati coinvolti tutti i soggetti dalla filiera della birrra, dalle materie prime alla spillatura. Ma l’impianto di Massafra - 180 diretti più indotto, 580mila bottiglie annue da 33 centilitri solo di Heineken ma si producono anche Dreher e “Baffo d’Oro” di Moretti - ha ottenuto anche altre performance significative: nel 2015, -12 per cento di emissioni di CO2 rispetto ai dati del 2013, mentre dal 2010 si segnalano -15 per cento di consumo di energia termica, -17,7 per cento di consumo idrico, -15 per cento di energia termica e -9,6 per cento, infine, di energia elettrica.

L’azienda dice inoltre che l’impianto pugliese è tra i primi in Europa per quanto riguarda l’applicazione del programma Tpm, sigla che sta per Total productive management, finalizzato al miglioramento produttivo e alla riduzione delle perdite sui processi di lavorazione attraverso il coinvolgimento dei lavoratori. A partire dal 2012, in Italia Heineken ha installato 8136 pannelli solari sui tetti dei birrifici di Comun Nuovo (Bergamo) e di Massafra, in grado di produrre complessivamente 2,5 GWh di energia “pulita” all’anno e di permettere un abbattimento annuale delle emissioni di CO2 di oltre 1000 tonnellate. Inoltre, con 65000 pannelli fotovoltaici installati sui tetti dei propri birrifici in tutto il mondo, tra Italia, Olanda, Belgio, UK, Austria e Singapore, il gruppo è leader mondiale tra le aziende birrarie nell’uso di energia solare. Al fotovoltaico è dedicato anche il progetto globale “Brewed by the Sun”, che ha un ruolo cruciale per il raggiungimento dell’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 nella produzione del 40 per cento entro il 2020.

Heineken, leader della birra fatta col sole

«L’attenzione alla sostenibilità è una nostra priorità - dichiara Alina Taru, che dirige il birrificio di Massafra - e l’essere diventati il primo impianto mondiale per energia fotovoltaica prodotta e numero di pannelli solari installati, è un passo ulteriore del nostro percorso». «Continueremo ad investire anche in futuro nel maggiore utilizzo delle energie rinnovabili nel nostro mix energetico, per noi - afferma Alfredo Pratolongo, direttore degli affari istituzionali di Heineken Italia - è un aspetto di importanza strategica».

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