Economia

Istat, le vendite extra-Ue: +3,4% su mese e…

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COMMERCIO ESTERO

Istat, le vendite extra-Ue: +3,4% su mese e +5,6% su anno

Una chiusura d’anno col vento in poppa per l’export italiano extra-Ue.

A novembre – rispetto al mese precedente – le esportazioni italiane verso i mercati extra europei sono cresciute del +3,4%. Un dato in forte aumento anche su base annua. A novembre (rispetto allo stesso pmese del 2015) le vendite extra Ue sono cresciute del 5,6%, grazie, in gran parte, ai beni di consumo non durevoli (+10%) e ai beni strumentali (+7,3%, dovuto per oltre la metà alla
vendita di mezzi di navigazione marittima).

Lo spiega l’Istat, che sottolinea anche, come su base mensile, anche per le importazioni italiane dall’estero il dato sia roseo: +1,4 per cento. In questo quadro, il surplus commerciale (+3,96 miliardi di euro) è superiore a quello dello stesso mese del 2015 (che era di +3,30 miliardi).

Sul mese, performano bene tutti i principali raggruppamenti di industrie (a esclusione dei beni di consumo durevoli , -3,2%): l’energia (+21,1%) e i beni strumentali (+4,7%) registrano un incremento molto più marcato della media.

Sull’anno, invece, le esportazioni sono in forte aumento (+5,6%): crescono a due cifre i beni di consumo non durevoli (+10%) , tallonati dai beni strumentali (+7,3%, dovuto per oltre la metà alla vendita di mezzi di navigazione marittima).
Contrastano la tendenza crescente delle esportazioni le vendite di energia (-7,4%) e di beni di consumo durevoli (-3,6%).

Va anche sottolineato, però, che sul periodo gennaio-novembre 2016, rispetto allo stesso arco temporale 2015, il dato è negativo: -1,7%, anche se a pesare fortemente (con un -33,2% è soprattutto la vendita di energia).

Ma quali Paesi hanno acquistato più “Made in Italy”?A novembre 2016, rispetto allo stesso mese del 2015, ad andasre meglio sono state le vendite di beni verso Stati Uniti (+15,4%), Giappone (+14,2%), Cina (+12,9%), Turchia (+7,9%) e Svizzera (+7,5%). Bene anche i Paesi Mercosur (+5,3%) e l’artea Opec (+4,5%), che segnano invece un incremento ma un po’ più contenuto. Male ancora la Russia (-0,9% anche se diminuisce la flessione) e in lieve calo anche i paesi Asean,-0,5%, un dato comunque in controtendenza sulle performance dell’anno che vedono complessivamente il Far East in territorio positivo . 

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