Economia

Dossier Piemonte, ripresa con auto e meccanica

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    Dossier | N. 13 articoliIl barometro dell’economia

    Piemonte, ripresa con auto e meccanica

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    Metalmeccanica e automotive fanno da traino all’economia piemontese. Lo raccontano chiaramente i dati sulle previsioni delle imprese piemontesi per il nuovo anno. Sono questi i settori nei quali il delta tra ottimisti e pessimisti sull’indicatore della produzione è più favorevole, in particolare nell’automotive e nella meccanica strumentale. Il presidente degli Presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli, parla di stabilità degli indicatori ma sottolinea alcuni elementi di preoccupazione: «Peggiorano le prospettive per le aziende dei servizi, in particolare nel comparto Ict, inoltre – spiega – restano molto ampie le differenze tra le aree territoriali, con alcune situazioni di prevalente pessimismo».

    LA CONGIUNTURA INDUSTRIALE IN PIEMONTE
    Variazione % della produzione sullo stesso trimestre dell’anno precedente

    Se si sposta l’attenzione sul territorio torinese, poi, emergono due aspetti: il clima di fiducia delle imprese effettivamente si sta raffreddando rispetto agli indicatori del 2016, inoltre le performance e le prospettive di business delle imprese più strutturate, con più di 50 addetti, sono nettamente migliori di quelle delle imprese più piccole. «Il quadro resta ancora positivo – spiega Dario Gallina, da qualche mese a capo degli industriali torinesi – ma gli eventi internazionali, dalla Brexit al voto americano, fino al referendum in Italia, possono minare la fiducia delle imprese. Restiamo ottimisti in maniera moderata, la disoccupazione in Piemonte è scesa di un punto ma preoccupa il rallentamento delle esportazioni e le possibili spinte protezionistiche a danno del settore automotive».

    Un comparto chiave quello dell’automotive, in Piemonte si concentrano il 36% dei fornitori della componentistica italiana, con oltre 77mila addetti (il 40% del totale del comparto) e un giro d’affari stimato in quasi 20 miliardi. Se la produzione automotive va bene, cresce l’intera economia regionale, un principio che vale ancora di più per il Torinese. Per il Piemonte, poi, i volumi e i trend di crescita del comparto sono risultati più brillanti del dato sulla produzione di veicoli in senso stretto. In linea generale, con il rilancio della produzione nazionale di autoveicoli a partire dal 2014, è ripresa anche la produzione regionale del settore, come evidenzia l’ultimo Osservatorio sull’automotive di Anfia e Camera di commercio di Torino: fra il 2013 e il 2015 la componentistica è cresciuta annualmente in media del 6,1%, sostenuta anche dall’andamento delle vendite estere di autoveicoli. I primi sei mesi del 2016 hanno confermato l’andamento positivo del settore dei mezzi di trasporto: la produzione di componenti autoveicolari è aumentata in maniera marcata (+6,2%), come evidenzia l’Osservatorio, grazie soprattutto all’incremento della domanda, mentre la produzione di autoveicoli, pur in espansione, ha rallentato la sua ascesa ed è cresciuta dell’1,5%. Certo, ci sarà da fare i conti con il rallentamento del mercato dell’auto in Italia e in Europa dopo crescite mensili a due cifre, questo è un passaggio chiaro.

    LA PRODUZIONE INDUSTRIALE PER SETTORI
    Variazione % III trimestre 2016/III trimestre 2015 (Fonte:Unioncamere Piemonte)

    Il tema numero uno resta quello degli investimenti. Il Piemonte ha perso circa un quarto della produzione manifatturiera in diversi comparti, dalla meccanica all’automotive, fino al tessile, nel periodo della crisi economica. Oggi il tasso di utilizzo degli impianti è quasi al livello pre-crisi, ma per recuperare la produzione “persa” serve spingere l’acceleratore sugli investimenti. «Le imprese hanno gli strumenti legislativi per poter programmare gli investimenti, bisogna attrezzarsi rapidamente e su questo punto pesa molto la fiducia» ricorda Gallina. Le previsioni degli imprenditori riprendono quota sul fronte degli investimenti definiti «significativi», con quasi un terzo del campione delle imprese torinesi che dichiara il proprio impegno nei prossimi mesi, quota che scende al 25% se si considera il campione dell’intero Piemonte. «La ripresa dei volumi di mercato e di produzione nell’automotive sta stimolando gli investimenti - sottolinea Giorgio Marsiaj presidente dell’Amma, a cui fanno capo le aziende della meccatronica - che negli anni della crisi sono crollati del 30%. In questa dinamica i superammortamenti introdotti dalla Legge di Stabilità e il progetto di Industria 4.0 daranno un ulteriore contributo, stiamo lavorando ad un vademecum per le nostre aziende associate, proprio per chiarire quasi sono gli strumenti a disposizione».

    In questo quadro i processi indotti da Industria 4.0 e dalla digitalizzazione crescente della produzione potrebbero fare da moltiplicatore in Piemonte. Due i progetti pilota a Torino: da un lato la creazione del Digital innovation hub, dall’altro il progetto Early warning Europe per sostenere le aziende in difficoltà grazie ad una rete di esperti.

    La regione si lascia alle spalle dunque un anno in cui la manifattura è cresciuta, del 2,7% nel terzo trimestre dell’anno (congiuntura di Unioncamere), dopo altri due trimestri positivi (2,2% nel primo, +1,5% nel secondo trimestre dell’anno). Buona la performance di Torino, che ha doppiato la media regionale, produzione in calo invece ad Alessandria, Asti e nel Verbano Cusio Ossola.

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