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Nuovi metanodotti in Italia per 320 chilometri

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Nuovi metanodotti in Italia per 320 chilometri

Nuovi 320 chilometri di metanodotto divisi in nuovi tratti in Basilicata (al posto della vecchia conduttura in val d’Agri, che viene soppressa), Emilia, Lazio, Molise; la connessione con la rete per lo stoccaggio lodigiano di Cornigliano, e soprattutto il lungo collegamento attraverso il Veneto tra Verona e Cervignano lungo 172 chilometri. Ma, sorpresa, nella nuova Rete nazionale gasdotti entra di forza la futura dorsale sarda.

L’altro giorno il direttore approvvigionamento e infrastrutture dell’energia del ministero dello Sviluppo economico, Gilberto Dialuce, ha firmato un decreto che aggiorna l’elenco delle tubature nazionali per il trasporto del metano.

Si aggiunge qualche collegamento (dove la Snam Rete Gas è la società coinvolta più di frequente), scompare una linea in dismissione, quella in val d’Agri fra Monte Alpi e Grumento Nova, ma soprattutto compare il grande progetto per trasportare il metano attraverso la Sardegna, isola non raggiunta dal metano, che non vuole sfruttare i suoi giacimenti di gas che ha nel sottosuolo e che per motivi ambientali preferisce bruciare carbone e prodotti petroliferi d’importazione. Come sarà alimentata la rete sarda? Con metano d’importazione che arriverà via nave ai rigassificatori da costruire lungo le coste.

LA MAPPA
I principali gasdotti in Italia e i nuovi tratti in progetto (Fonte: Mise)

È prevista la posa della tubazione principale nord-sud fra Sarroch, Oristano e Porto Torres e le due traverse est-ovest Cagliari-Sulcis e Codrongianus-Olbia.

Se il progetto assai ambizioso e dall’investimento importante proseguirà, il costo dell’infrastruttura potrà essere pagata da tutti gli italiani attraverso la tariffa nazionale, come previsto dal Patto per la Sardegna siglato il 29 luglio 2016 tra Regione e Governo. Sarà interessante definire il rapporto tra costi e rientri del progetto, vista la bassa domanda espressa dalla Sardegna con i suoi 68 abitanti per chilometro quadro (una densità più bassa perfino di un Paese sahariano come il Marocco).

Il progetto è stato proposto dalla Società Gasdotti Italia (della società Sole Bidco controllata da fondi internazionali di investimento). «Si tratta di un provvedimento decisivo per il nostro progetto di metanizzazione che la Sardegna attende da decenni», commenta l’assessore all’Industria Maria Grazia Piras. «Lo scorso 16 novembre il ministero aveva già inserito gli adduttori di gas nell’elenco delle reti di trasporto regionale, mentre risale allo scorso mese l’autorizzazione unica per il primo deposito costiero di Gnl di Oristano».

Nel frattempo procedono gli iter autorizzativi per ulteriori due depositi a Oristano e un deposito di più ampie dimensioni, e con possibilità di rigassificazione, nell’area di Cagliari.«Il tutto verrà ulteriormente supportato dalla recente approvazione del decreto legislativo con il quale, insieme al Mise, sono stati definiti i presupposti per autorizzare le infrastrutture Gnl a servizio delle reti isolate come quelle sarde», afferma Piras. Per quanto riguarda gli altri progetti, interessante il collegamento trasversale veneto da Verona al Friuli e il collegamento dello stoccaggio della Ital Gas Storage in costruzione nel Lodigiano con la rete nazionale.

Uno sguardo all’Europa: «Stiamo lavorando per aumentare l’interconnessione fra i mercati dove operiamo, e anche fra gli altri mercati», con l’obiettivo di ridurre il prezzo dell’energia, ha affermato Marco Alverà, amministratore delegato della Snam, all’Annual Meeting di Ge Oil&Gas che si è svolto a Firenze. «Stiamo lavorando a strettissimo contatto con legislatori, regolatori e policy makers europei, spingendo per un aumento della liquidità nei mercati europei del gas, che può realizzarsi soltanto attraverso nuove infrastrutture anche per il Gnl, nuove interconnessioni, forse in qualche caso anche nuove infrastrutture di stoccaggio».

Nei giorni scorsi il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha incontrato Alverà a San Donato Milanese per discutere le tubazioni in costruzione, come quella per collegare il futuro gasdotto internazionale Tap che approderà in Salento con l’opposizione della Regione. La Regione ha detto: «Emiliano ha preso atto delle suddette comunicazioni apprezzando la cura che la Snam ha avuto di darne preventiva informazione alla Regione Puglia, ribadendo le proprie posizioni istituzionali senza alcuna modifica su tutte le principali questioni legati alla rete gas pugliese».

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