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Per Ferrero risultato operativo in crescita di quasi 5 punti percentuali

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Per Ferrero risultato operativo in crescita di quasi 5 punti percentuali

Nell’anno della riorganizzazione societaria, Ferrero spa chiude il bilancio con meno ricavi ma con un margine in crescita.
La capogruppo italiana del gruppo di Alba ha chiuso l’esercizio civilistico 2015/16 (al 31 agosto) con ricavi per 2,67 miliardi, in calo di una decina di milioni, ma il risultato operativo è cresciuto del 4,9% a 293 milioni. L’utile netto è stato di 201 milioni, dai 206 dell’anno prima. L’incidenza sui ricavi è del 7,5%.

I consumi in Italia rimangono ancora piatti, anche se nel dolciario i trend di cioccolato e prodotti da forno si sono divaricati. Nel chocolate confectionery, Ferrero ha aumentato i volumi dello 0,3% e il valore del 3,4%, nel forno del 4,6% in entrambi e negli sugar confectionery dell’1% a volume e del 7% a valore. Stabili i “freschi” Kinder mentre sono arretrati Nutella e Nutella B-Ready che sconta l’effetto novità del lancio. Nell’esercizio la società ha investito per il sostegno promo-pubblicitario 109 milioni, in gran parte in Tv. Cospicui gli investimenti: 24,6 milioni, di cui 22 in impianti, macchinari e attrezzature industriali.

Nel business dei dolciari, Ferrero è un big in tutti i settori in cui opera: nelle creme spalmabili la quota di mercato, con Nutella, supera l’80%; nelle merendine schiera Brioss, Kinder e Fiesta con circa il 20% di quota; nei pastigliaggi opera con Tic Tac, con il 17%, e segue il leader Perfetti Van Melle; negli snack al cioccolato compete con Duplo, Kinder, Tronky e si ritaglia una maxi quota di mercato di oltre il 60%, davanti a Mars.

Nell’esercizio la società ha incrementato l’organico di 166 addetti, prevalentemente per il ricorso alle risorse stagionali. Il costo del lavoro ha registrato un lieve decremento dello 0,73% (+2,51% in termini di incremento pro-capite) rispetto allo scorso anno.

Sul fronte dell’export (39,5% del fatturato prodotti, in crescita di un punto), il dato di Ferrero migliora sia a volume (+1,3%) che a valore (+2%). Bene Pocket Coffee (+11% a valore), Nutella (+21%) e B-Ready (vendite per 30 milioni); in regresso Rocher (-5%), Kinder Sorpresa (-9,8%) e Delice (-16%).

Sempre all’estero, Ferrero ha supportato massicciamente le iniziative di tipo sociale per agevolarne lo sviluppo: in particolare, Alba ha provveduto all’aumento di capitale per 35 milioni di euro della partecipata indiana Ferrero India Private, oltre che a corrispondere 3,1 milioni a Simest e Fondo Unico per il riacquisto delle quote. Per Ferrero Cameroun è stato adeguato il fondo rischi su partecipazioni per circa 1,5 milioni.

Il confronto dei dati di bilancio va fatto con cautela: la multinazionale della Nutella a dicembre 2015 ha disposto una riorganizzazione societaria che ha portato alla nascita di quattro nuove entità giuridiche (produzione, marketing, management e ingegneria) partecipate al 100% da Ferrero Spa. Pertanto la discontinuità dell’assetto societario e lo sfasamento temporale nel corso dell'anno fiscale complicano il confronto. I numeri e i confronti sono tuttavia quelli indicati nel bilancio ufficiale. La motivazione del nuovo assetto societario e dell’attribuzione di ruoli specifici del business sta «nel miglioramento dell’efficienza operativa, in una più efficace lettura dei risultati economici e, conseguentemente, una più puntuale trattazione delle questioni commerciali e competitive del mercato italiano».

L’assemblea degli azionisti di Ferrero spa dello scorso 19 dicembre ha deliberato di destinare l’utile dell’esercizio di 201 milioni per 197 milioni a riserva utili portati a nuovo e per circa 4 milioni a riserva da utile netti su cambi.

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