Tra ricorsi amministrativi che spostano la partita nelle aule di un tribunale e continui rinvii - l’ultimo arrivato ieri per Varese 2 - le gare per la distribuzione gas sono ancora al palo. Unica eccezione, finora, la contesa relativa all’ambito territoriale di Milano 1, dove a sfidarsi saranno il gestore uscente A2A e 2i Rete Gas (l’ex Enel Rete Gas). In palio, ci sono 837.883 clienti per un importo complessivo di quasi 1,4 miliardi di euro e un valore annuo del servizio di 116,2 milioni. Un mercato assai significativo, insomma, secondo per dimensioni dopo Roma, dove il “braccio” di F2i proverà a spezzare il monopolio dell’utility guidata da Luca Valerio Camerano. La decisione è attesa per il 1° luglio. E, fino a questo momento, Milano 1 è una delle poche gare partite.
Gli ultimi slittamenti al nord della penisola
I rinvii, infatti, si susseguono. Ieri è toccato, come detto, a Varese 2: la presentazione delle offerte, previta per il 10 aprile, è stata fatta slittare al 30 settembre e in ballo c’è un affidamento che vale 146,7 milioni. Qualche giorno fa, invece, è stata la volta di Torino 2, dove il 90% delle concessioni è attualmente in mano a Italgas: qui il rinvio è di quattro mesi, con la scadenza per il deposito delle offerte spostata dal 27 febbraio al 28 giugno. E non sono partite nemmeno le gare per Udine 2 (la nuova scadenza è fissata al 30 novembre) e Monza e Brianza 1 (dove si deciderà tutto a fine luglio) che pure erano attese da una svolta entro fine marzo .
La battaglia di carte bollate su Venezia 1
Ci sono poi i casi più complessi come quella di Venezia 1, che per il momento resta sospesa: la scadenza era programmata per fine marzo, ma sulla gara pende un Consiglio di Stato dopo un ricorso presentato, all’inizio del 2016, da Italgas che aveva impugnato il bando con cui l’amministrazione comunale veneziana aveva messo a gara la concessione. A marzo, il Tar del Veneto aveva poi rimesso la pratica ai colleghi del Lazio che, a maggio, avevano quindi sospeso il bando sostenendo la competenza di Venezia e chiedendo al Consiglio di Stato di esprimersi. Nel frattempo, il Comune aveva depositato un contro-ricorso per annullare la sospensiva, ma a settembre il Consiglio di Stato aveva confermato la competenza del Tar Veneto e respinto la richiesta dell’amministrazione veneziana che resta quindi in attesa con Italgas del verdetto dei giudici di primo grado che dovrebbe arrivare agli inizi di aprile. La gara veneta vale, da bando, 523 milioni.
Le principali scadenze dopo gli ultimi rinvii
Nelle piazze principali, fatta eccezione per Milano 1, la fine della partita è dunque di là da venire. Ed ecco le principali scadenze e sospensioni dopo gli ultimi sviluppi: Alessandria 2 (sospeso); Torino 3 (sospeso); Cremona 2 e 3 (sospeso); Perugia 2 (30 giugno 2017); Massa Carrara (sospeso); Biella (sospeso); Lodi 1 (15 settembre); Monza e Brianza 2 (revocato) ; Belluno (30 giugno 2017); Lucca (31 ottobre); Verona 2 (30 luglio). Senza contare che in alcune grandi città, come Roma e Bologna, i bandi non sono stati nemmeno predisposti in barba al decreto Letta che, ormai 17 anni orsono, ha aperto la strada delle gare nella distribuzione locale gas.
Qui l’elenco di tutti i bandi inviati all’Authority per l’energia (il cosiddetto “cruscotto”)
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