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I tranvieri di Milano bloccano la città e chiedono a Sala di rinunciare…

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SCIOPERO MERCOLEDì

I tranvieri di Milano bloccano la città e chiedono a Sala di rinunciare alla delibera dello “spezzatino”

«Il sindaco Sala ritiri la delibera sullo spacchettamento dei servizi e vedrà che lo sciopero del 5 aprile verrà sospeso. Poi sediamoci al tavolo e discutiamo perché le delibere non si possono fare in barba al sindacato». Per Giovanni Abimelech, segretario generale della Fit Cisl Lombardia, sarebbe tutto sommato semplice risolvere il caso dello sciopero dell’Atm previsto per mercoledì 5 aprile. Senza voler essere maliziosi la data è sicuramente quella che più può fare effetto perché cade, non all’inizio, non alla fine, ma proprio nel bel mezzo della manifestazione più internazionale di Milano, il Salone del mobile. Poco fa Fit Cisl, Filt Cgil e Uil trasporti sono stati convocati a Palazzo Marino dall’assessore alla Mobilità Marco Granelli e da Cristina Tajani, assessore alle politiche del Lavoro per scongiurare l’agitazione.

Quando i designer e i buyer di tutto il mondo arrivano a Milano i tranvieri dell’Atm bloccano la città. Proprio così, però «non descriveteci come i tranvieri brutti e cattivi che non capiscono l’importanza di un evento come il salone del mobile. Sono 13 anni, 13 anni lo ripeto che non facciamo uno sciopero aziendale - prosegue Abimelech - e se siamo arrivati fin qui un motivo ci sarà. E fa un certo effetto sentire il sindaco di Milano dire che non ha capito la ragione del nostro sciopero».

I tranvieri di Milano la scorsa settimana sono stati chiamati dal prefetto per scongiurare lo sciopero ma alla fine dell’incontro le parti han dovuto prendere atto della fumata nera. E anche della richiesta dell’amministrazione comunale alla prefettura di non precettare i tranvieri. I tranvieri aspettano un segnale dal sindaco Sala e per chiederlo oggi pomeriggio dalle 17 hanno organizzato un presidio davanti a Palazzo Marino. Dall’assessorato alla mobilità e all’ambiente che fa capo a Marco Granelli spiegano però che la delibera in questione era impellente perché a fine aprile scade il contratto di servizio con Atm e quindi era necessario decidere se fare un bando di gara o un affidamento in house. A Milano il contratto di servizio comprende sia il trasporto pubblico che una serie di servizi che vengono definiti accessori, dal bike sharing fino alla sosta. Nella delibera, fondamentale per fare la proroga del contratto di servizio , visto che dall’assessorato spiegano che non si può lasciare non normato un servizio così importante e delicato, viene indicata la possibilità di di tenere separato il trasporto publbico dai servizi accessori. I sindacati chiedono invece che tutti i servizi facciano parte di un unico lotto. Per rasserenare gli animi da Palazzo Marino provano a spiegare che la delibera è prodromica a qualsiasi discussione col sindacato e non mette alcun paletto, semplicemente era necessaria in vista della scadenza del contratto di fine aprile. Lo sciopero però, almeno per ora va avanti. Di più.

Per domani ci sarà infatti una conferenza stampa in piazza Cadorna e poi la distribuzione di 20mila volantini in cui verranno spiegate le ragioni dello sciopero. Abimelech, sul fronte sindacale riassume dicendo che «oggi Atm gestisce i servizi comunali, molti servizi. I trasporto pubblico locale, i parcheggi, la sosta, il car sharing, il bike sharing, le telecamere e via dicendo. Tutti servizi che stanno dando i propri frutti e hanno creato un sistema molto virtuoso e all’insegna della produttività. Noi questo sistema vogliamo difenderlo». Da che cosa? «Dalla famosa delibera della giunta comunale secondo cui ci saranno gare diverse per i servizi. Perché scorporare i servizi?»

I sindacati difendono il sistema che è stato creato in questi anni perché questo sistema ha creato una forte coesione sociale. Il lavoro più pesante è senza dubbio quello degli autisti e dei macchinisti che, secondo fonti sindacali, produce almeno 110 inidonei temporanei all’attività. La presenza degli altri servizi, oltre al traporto pubblico locale, consente lo spostamento temporaneo dei lavoratori e consente di mantenere alto il livello di produttività e di non avere persone che vengono “parcheggiate” nel periodo di inidoneità. E di mantenere anche quella coesione sociale che Atm ha cercato di creare negli anni anche attraverso il suo corposo welfare.

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