Cresce tra le Pmi italiane la consapevolezza che la digitalizzazione dei processi produttivi, ma anche organizzativi, distributivi e di marketing, è un passaggio necessario per lo sviluppo della propria aziende e più in generale per l’economia del Paese. restano però alcune lacune culturali, tra gli imprenditori, sia sugli strumenti con cui attuare questa trasformazione, sia degli ambiti in cui essa deve avvenire.
È il quadro che emerge da un’indagine condotta su 550 aziende campione da Tag Innovation School, Cisco e Intesa Sanpaolo, con il supporto del master in Digital Transformation per il Made in Italy. Per il 61% degli intervistati, infatti, l’implementazione delle strategie digitali è indicata come il fattore determinante per la sopravvivenza e la crescita della propria impresa. In particolare, secondo lo studio, il 39% delle aziende ha intenzione di investire nell’utilizzo di big data, un altro 39% nella contaminazione con le start up e un 37% per potenziare i canali ecommerce.
Non a caso, per i prossimi tre anni, gli intervistati contano di assumere soprattutto esperti di strategie di marketing digitale (60%), specialisti nell’analisi dei dati (50%) e consulenti per l’attuazione della «digital transformation» (31%). Lo scopo della trasformazione, per la stragrande maggioranza del campione (78%), è ridurre i costi aziendali, ma anche aumentare la produttività (74%) e migliorare le relazioni con i clienti.
Fin qui tutto bene: le aziende italiane, dicono i promotori della ricerca, si dimostrano consapevoli che la digitalizzazione è strategica per la crescita, come leva per ripensare e rendere più competitivi i modelli di business e l’organizzazione del lavoro. Tuttavia, il nostro Paese è ancora lontano dagli standard internazionali su questa strada. Soprattutto, come si evince dalla ricerca, nella comprensione che la digitalizzazione deve essere diffusa a tutte le fasi del processo produttivo, commerciale e di servizio ai clienti.
Finora, infatti, i maggiori investimenti in digitalizzazione da parte delle aziende hanno interessato le fasi di ricerca e sviluppo, i processi produttivi, la logistica e lo stoccaggio, mentre ancora molto resta da fare sul fronte della comunicazione e del marketing, della distribuzione e dell’assistenza ai clienti.
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