La cura del ferro voluta dal governo, in particolare dal ministero delle Infrastrutture, per rendere più competitivo il trasporto ferroviario e raggiungere l’obiettivo di trasferire dalla strada alla rotaia entro il 2030 il 30% del traffico merci apre le porte agli investimenti delle multinazionali in Italia. È il caso della Siemens, che annuncia investimenti per circa 30 milioni di euro nei prossimi 10 anni per sviluppare un vero e proprio network di depositi per la manutenzione dei locomotori distribuiti nelle aree più strategiche per il trasporto delle merci.
«Ben quattro dei nove corridoi internazionali per il trasporto merci transitano in Italia, che si candida così a essere piattaforma logistica europea. È uno scenario che apre opportunità di sviluppo e Siemens è intenzionata a giocarvi un ruolo importante» dice Marco Bosi, il manager alla guida da circa un anno della Divisione Mobility di Siemens Italia.
Il deposito principale, «l’hub dell’intera rete italiana per la manutenzione dei locomotori» lo definisce Bosi, è quello di Novara. L’impianto piemontese, in attività da circa un anno, è il terzo polo di manutenzione per locomotori aperto in Europa da Siemens (il primo fuori dalla Germania), dove convergono operatori nazionali e internazionali. «Novara - continua Bosi - beneficia di una posizione ottimale, perché è all’intersezione tra il corridoio Nord-Sud (Genova-Rotterdam, che sfrutta la nuova galleria di base del Gottardo, ndr) e il corridoio Mediterraneo (Tav Lione-Torino-Milano-Verona-Venezia-Trieste, ndr)».
«Su Novara - osserva Bosi - gravitano al momento sia locomotori di clienti nazionali che internazionali. Ma prevediamo che l’attuale numero possa aumentare, grazie all’interesse dimostrato dagli operatori logistici ferroviari e agli investimenti che abbiamo indirizzato su infrastrutture e formazione del personale, per essere pronti con anticipo alla loro gestione». Il centro di Novara si estende su 1.200 metri quadrati coperti e 2mila metri quadrati all’aperto e dispone di tre binari, tre fosse e di tutti i più avanzati strumenti per la manutenzione professionale dei locomotori.
Gli altri centri Siemens per la manutenzione dei locomotori si collocano ad Asti, Bologna, Udine, Nola (presso l’Interporto Campano), Milano Smistamento e Verona. «Al momento - dice Bosi - nei nostri depositi svolgiamo attività di manutenzione esclusivamente per i lomocotori elettrici Siemens Vectron ma non escludiamo di aprirci, in futuro, anche alla manutenzione di locomotori terzi, cioè fabbricati da altri costruttori».
Tra i clienti di Siemens Italia ci sono compagnie del calibro di Mercitalia (gruppo Fs Italiane), Interporto servizi cargo, FuoriMuro, Sbb Cargo (ferrovie svizzere) e i tedeschi di Deutsche Bahn. «I locomotori - aggiune Bosi - devono essere interoperabili, cioè devono poter viaggiare sull’intera rete europea e quindi vanno assistiti con un servizio di manutenzione affidabile e di elevata qualità».
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