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Modello Expo per Matera 2019

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Modello Expo per Matera 2019

«Matera capitale della cultura italiana è una grande occasione per il Sud di essere protagonista nel Paese, e parlare di cultura industriale in Italia e in Europa», il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, intervenuto ieri all’Assemblea di Confindustria Basilicata, ha voluto dare risalto alle grandi opportunità di una regione del Mezzogiorno che presenta numerosi punti di forza.

«Qui non vedo – ha detto – un Mezzogiorno desertificato, ma verifico la presenza di importanti imprese». Boccia ha ribadito che per Confindustria esiste «una sola politica industriale nazionale che ingloba la questione meridionale».

A proposito di politica industriale nazionale, il leader degli industriali ha precisato: «Nel primo bimestre del 2017 l’export è cresciuto del 7% e si sono riattivati gli investimenti privati: effetti di alcuni strumenti inseriti nella legge di stabilità 2016. Non dimentichiamocene. Dobbiamo continuare questa stagione».

Confindustria Basilicata festeggia, in occasione dell’assemblea pubblica annuale, dieci anni dalla unificazione in una sola territoriale regionale delle Confindustria Matera e Potenza. Un percorso in cui l’imporenditoria lucana si è distinta per aver precorso, prima in Italia gli indirizzi della Riforma Pesenti.

«La Confindustria regionale sta lavorando intensamente – ha spiegato il presidente Pasquale Lorusso – sul progetto Matera 2019 per farlo conoscere in tutta Italia, sul modello di quanto fatto per Expo 2015».

Lorusso fotografa una regione dinamica che si distingue nel Mezzogiorno. Ma non tace problemi e vere e proprie ferite ancora dolorose. «Abbiamo specializzazioni produttive rilevanti – ha detto Lorusso –. A partire dall’automotive, che rappresenta significativa parte del nostro apparato manifatturiero, e che, se sostenuto, potrebbe trainare il processo di innovazione e trasformazione digitale di molte aziende».

Il presidente Lorusso annuncia che Confindustria Basilicata costituirà il Digital Innovation Hub, uno dei nodi della rete per l’intero Paese. Buone performance si segnalano inoltre nella filiera agroalimentare e nel settore del turismo.

Ma gli industriali lucani vogliono anche dare risalto alle criticità, in molti casi, antiche, ma che non trovano soluzione. In primis, «la mancata valorizzazione delle risorse fossili, pur rappresentando un driver fondamentale per la crescita del territorio – puntualizza con forza Lorusso –. Criticità che determinano un rallentamento dello sviluppo della regione».

Non è tutto. Gli industriali da Potenza chiedono anche «un cambio di passo della Regione Basilicata». E spingono perchè il ciclo della programmazione comunitaria 2014-2020, «entri nella rapida operatività».

Una carrellata di premi a imprenditori con anziatità associativa e testimonianze di coloro che attuarono la fusione delle territoriali lucale hanno chiuso la kermesse. Con una testimonianza di effetto, quella del presidente di Federmeccanica, Fabio Storchi. «Nel 2007 – ha raccontato – siamo venuti dalla Emilia Romagna in Basilicata a cercare giovani da assumere. Poi abbiamo deciso di aprire uno stabilimento. Qui abbiamo trovato veri innovatori: un grande capitale».

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