Il futuro? Nelle biotecnologie. Per il gruppo Sol, multinazionale lombarda da oltre 700 milioni ricavi, non ci sono dubbi. Il gruppo, già presente nel comparto con tre aziende controllate, decide infatti di investire nuovamente nel biotech rilevando la maggioranza di Personal Genomics, spin off delle Università di Verona e Bologna. Nata nel 2011, l’azienda è tra i pochi player globali attivi in uno dei campi più promettenti della ricerca: il sequenziamento del Dna e l’interpretazione dei dati genetici attraverso l’analisi dell'esoma (tutti i geni di un individuo) e del genoma (l’intero Dna).
Con questa operazione Sol apporterà nuove risorse in Personal Genomics per lo sviluppo dei suoi progetti di ricerca e per la realizzazione di un nuovo laboratorio dedicato all'attività di sequenziamento, investimenti di oltre un milione di euro per nuove attrezzature e macchinari .
«Questo investimento – spiega il presidente di Sol spa Aldo Fumagalli Romario - è allineato alla strategia di rafforzare la nostra presenza nel settore medico con nuovi prodotti e servizi. In quest'ottica, le biotecnologie sono molto importanti per il nostro sviluppo in Italia e all'estero e siamo orgogliosi di supportare nuove iniziative sinergiche con il nostro core business focalizzate in questo ambito».
Per il gruppo, fondato nel 1927, si tratta infatti di un approfondimento del proprio percorso di diversificazione. Il core business è infatti legato non solo a gas tecnici ma anche a gas medicinali e assistenza domiciliare, il che mette già a contatto Sol con il settore della Sanità.
«Le sinergie possibili sono in effetti rilevanti - spiega il responsabile dell’attività biotech di Sol e nuovo ad di Personal Genomics Stefania Mariani - perché metà dei nostri ricavi proviene proprio dall’area health-care. Ci proponiamo agli ospedali come fornitore di soluzioni e crediamo che nel sequenziamento genetico ci siano grandi spazi di crescita. Il valore aggiunto non è tanto nella tecnologia quanto piuttosto nel know-how, cioè nella capacità di lettura ed interpretazione del dato, che vogliamo sviluppare qui in Italia».
«Abbiamo cercato fortemente una partnership - spiega il fondatore di Personal Genomics Massimo Delledonne - perché proseguire da soli non era possibile. L’ingresso nel gruppo Sol è fondamentale per poter accedere a quelle risorse manageriali, commerciali e finanziarie che noi non abbiamo e non potremmo avere, vista la nostra origine. Le altre aziende nel mondo che fanno il nostro lavoro hanno dimensioni di gran lunga superiori: ora per noi è arrivato il momento del salto di qualità».
Che in termini concreti si tradurrà da subito nel trasloco all’interno della nuova sede, con la prospettiva di raddoppiare gli organici (già cresciuti a 10 unità in vista dell’operazione) entro il 2018. «Potremo arrivare a 15-20 unità - spiega Delledonne - inserendo come abbiamo fatto negli anni solo giovani in possesso di Phd, quasi tutti in bioingegneria o bioinformatica, profili necessari in un’azienda di altissima tecnologia».
Le nuove tecnologie e gli algoritmi sviluppati permettono in effetti di mappare l’intero genoma umano in meno di due giorni, con la possibilità di dare riposte rapide a bisogni diffusi, come test pre-natali, conferme diagnostiche, predisposizioni a date patologie. Grazie alle sinergie rese possibili dall'ingresso di Sol, Personal Genomics potrà anche allargare il proprio raggio d'azione geografico, raggiungendo con i propri servizi l'intero mercato europeo.
Sol, oltre 3100 addetti, già da anni ha sviluppato attività nel settore delle biotecnologie. Oggi è presente complessivamente con 35 addetti, distribuiti tra Personal Genomics, Diatheva (con l’Università di Urbino), Cryolab (con l'Università di Tor Vergata – Roma), Biotechsol.
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