Investire nella formazione e nella creazione di una serie di profili professionali utili al mondo della nautica, della portualità, della logistica e della blue economy. È l’altro settore nel quale sta investendo Taranto accanto alle infrastrutture portuali (il 28 luglio il ministro Claudio De Vincenti inaugura gli ulteriori 600 metri del molo polisettoriale ammodernati e collaudati e ora tutta la banchina è pronta). Obiettivo, costruire una vera e propria filiera del mare. Ma se per le infrastrutture è al lavoro l’Autorità portuale di Taranto con fondi pubblici, nel caso della formazione sono in campo Regione Puglia e istituti superiori. Il discorso è su due livelli: uno progettuale che riguarda la Regione nell’ambito della legge regionale per Taranto, l’altro specificatamente formativo e vede all’opera le istituzioni scolastiche.
Per la Regione, il progetto di filiera nautica prende le mosse dall’esistente, cioè dall’indirizzo di trasporti e logistica già attivo nell’istituto Archimede di Taranto fino ad un master di primo livello sul disegno nautico del Politecnico di Bari e al potenziamento a Taranto della facoltà del Mare dell’Università di Bari. E si sta anche pensando a un luogo che ospiti la filiera formativa della nautica unitamente ai laboratori previsti (open space, simulazione navale, planetario, monitoraggio marino, impianto pilota di biologia marina, educazione marinara, far lab e tappezzeria nautica). Questi ultimi dovrebbero essere realizzati da una rete di soggetti locali con capofila l’istituto Archimede che ha ottenuto un finanziamento di 750mila euro. Inoltre, al ministero dell’Istruzione è stata chiesta una linea d’intervento per un piano di ricerca applicata alle imprese che si localizzino a Taranto sui temi dell’ambiente, del disinquinamento e della nautica. Invece col supporto del Mise, del Contratto istituzionale di sviluppo, della Regione Puglia e del commissario straordinario per le bonifiche, si dovrebbero attivare contratti di programma finalizzati ad insediare delle attività in questi settori.
Intanto, avendo il percorso di studi trasporti e logistica, proprio l’Archimede di Taranto ha ottenuto dalla Procura di Lecce in custodia giudiziale un’imbarcazione “Bavaria 44-monoalbero”. Sarà adibita ad aula galleggiante. Sarà così ampliata l’offerta della scuola nelle discipline nautiche, divulgazione ambientale, monitoraggio e la tutela del’ambiente marino, arti marinaresche, e ancora dal governo della barca alla vela sportiva per finire alle mini crociere lungo la costa dell’alto Jonio. A questo si aggiunga che l’istituto tecnico superiore per la logistica della Regione Puglia ha stretto un accordo con la Escola europea de short sea shipping di Barcellona, che nella logistica marittima è utilizzata da compagnie come Msc e Grimaldi. L’its di Taranto, aperto ai diplomati che intendono specializzarsi, utilizzerà la scuola di Barcellona per gli scambi formativi. I primi due corsi dell’its sono partiti a Taranto ad ottobre scorso e a settembre ne cominceranno altri due. Nella sede di Taranto, infatti, prenderà il via il corso per diventare “tecnico superiore della logistica per la grande distribuzione organizzata”, figura che ha il compito di implementare la rete distributiva e commerciale, ottimizzare i tempi e i costi di consegna ai singoli operatori ed elaborare processi innovativi. Nella nuova sede di Bari, invece, sarà attivato il biennio per formare il “tecnico superiore del trasporto intermodale”, figura che nelle aziende si occupa dell’organizzazione delle attività di intermediazione marittimo-portuale, aeroportuale, ferroviaria e su strada legate alla movimentazione delle merci. Compito di questi tecnici sarà quello di gestire più modalità, combinate tra loro, e quindi migliorare il trasferimento delle merci in maniera economica, efficace e sostenibile.
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