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Multe all’acciaio: imprese in campo contro la decisione Antitrust

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Multe all’acciaio: imprese in campo contro la decisione Antitrust

Federacciai promette battaglia contro il provvedimento dell’Agcm, che nei giorni scorsi ha sanzionato per oltre 140 milioni di euro otto imprese italiane produttrici di tondo per cemento armato (si veda Il Sole 24 Ore del 2 agosto). «Inviterò il presidente dell’Autorità, Giovanni Pitruzzella, a partecipare alla nostra assemblea, in programma il 18 settembre - spiega il presidente dei siderurgici italiani, Antonio Gozzi -. In quella sede gli spiegherò la nostra posizione».

Le sanzioni dell’Agcm hanno colpito gli otto principali produttori italiani di tondo per cemento armato e rete elettrosaldata (coprono l’80% del mercato), avendo accertato che, spiega la stessa Autorità «hanno posto in essere, nel periodo 2010-2016, un’intesa unica, continuata e complessa, avente a oggetto il coordinamento delle reciproche politiche commerciali sui mercati nazionali dei due prodotti interessati». Un «cartello» dei prezzi, insomma, distorsivo della concorrenza, realizzato sfruttando occasioni di incontro istituzionali (le riunioni di Nuovo Campsider e dell’Osservatorio prezzi della Camera di Commercio di Brescia).

«È un teorema che non ha alcun elemento concreto - spiega Gozzi -, una decisione che non ha nessun legame con la reale situazione di mercato del tondo e con le sue caratteristiche. In Italia ci sono 6 milioni di tonnellate di capacità installata e una domanda che non raggiunge 1,5-1,7 milioni, in un mercato che è il primo in Europa per numerosità di player. Queste imprese sono in estrema concorrenza tra loro: il prezzo del rottame è il più alto d’Europa proprio perchè i produttori sono obbligati dai costi fissi a comprare. Questa competizione rende il prezzo del tondo di gran lunga il più basso di quello europeo, di almeno 60 euro a tonnellata. Aste al rialzo sul rottame e aste al ribasso sul prodotto finito: è questa la sintesi di un mercato per nulla oligopolistico e cartellizzato, come possono testomoniare i clienti dei tondinari, che non hanno mai lamentato né shortage di materiale né rialzo speculativo dei prezzi».

Nelle 144 pagine del provvedimento l’Agcm spiega come gli operatori coordinassero le proprie scelte commerciali scambiandosi informazioni durante le riunioni previste nell’ambito dell’attività associativa e camerale. «Questo è un problema che abbiamo già sottoposto e sottoporremo al Governo e al Parlamento» aggiunge Gozzi. Si tratta, nel caso dell’Osservatorio prezzi camerale, «di riunioni a cui partecipano tutti, produttori, costruttori e clienti, e regolate dalla legge: se non va bene lo si deve dire, non è concepibile che si vada avanti per quattro anni con l’indagine, peraltro nemmeno comunicata, fa male al funzionamento del mercato. Ho già posto da tempo il tema legato alla necessità di dare certezza alle imprese nella loro attività associativa».

Molte aziende sanzionate hanno già annunciato l’intenzione di impugnare il provvedimento e fare ricorso. «Stiamo valutando se abbiamo titolo per partecipare all’azione come Associazione - spiega Gozzi -. In generale, auspico che ci sia un giudice in Italia che abbia voglia di fare quello che l’Autorità non ha voluto fare, vale a dire capire come è realmente strutturato il mercato italiano di questi prodotti».

Un mercato che si conferma in difficoltà, appesantito dalle difficoltà del settore italiano delle costruzioni e, di recente, dal blocco sulle licenze all’import da parte dell’Algeria, che in questi anni è riuscito ad assorbire gran parte della produzione italiana (permettendo il mantenimento degli impianti su livelli funzionali all’equilibrio economico).

«Il provvedimento dell’Autorità - accusa Gozzi - colpisce inoltre un settore in una situazione non facile, appesantendo le aziende di extracosti non dovuti».

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