Economia

Dossier Nella veneta AZ il premio produttivo è personalizzato

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    Dossier | N. 8 articoliContratti integrativi e welfare

    Nella veneta AZ il premio produttivo è personalizzato

    Incremento dei ricavi aziendali. Ore lavorate, compresi straordinari e trasferte. Ma anche attenzione “al cliente”, misurata in base ai giorni di ritardo nella consegna della merce spedita; e «a un elevato livello di sicurezza», con l’obiettivo di azzerare (o quanto meno ridurre al lumicino) gli infortuni sul lavoro. Az Spa, è una piccola impresa veneta di una trentina di dipendenti, che produce macchine utensili per il settore automotive, aerospace e industriale; e a fine 2016 ha deciso di istituire un premio di risultato piuttosto “innovativo” e di ammontare variabile in funzione, proprio, di un rilancio della produttività, e di un conseguente incremento delle buste paga dei propri lavoratori.

    È stata necessaria una estenuante trattativa con il sindacato aziendale? Assolutamente no: è bastato, piuttosto, redigere una “comunicazione” di due paginette, in applicazione di un accordo territoriale tra Confindustria Vicenza e Cgil, Cisl, Uil locali, che ha dato attuazione alle nuove disposizioni negoziate a livello interconfederale il 14 luglio 2016 che, per la prima volta, in Italia, hanno aperto le porte anche alle imprese, più piccole, prive - cioè - di rappresentanze sindacali (Rsu o Rsa) di erogare premi di risultato aziendali, collegati a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, potendo, peraltro, beneficiare del trattamento fiscale agevolato re-introdotto con la legge di Stabilità 2016.

    «Az Spa è stata tra le prime pmi a utilizzare questo nuovo meccanismo messo a punto dalle parti sociali lo scorso anno - ha sottolineato Carlo Frighetto, responsabile Area lavoro, previdenza ed education di Confindustria Vicenza -. Il premio di risultato è stato tratteggiato a seconda delle specifiche necessità dell’impresa, e si è dovuto poi dare comunicazione a tutti i dipendenti dell'introduzione del bonus incentivante».

    Il punto è che, per anni, le aziende, specie le più piccole, non sono mai state “invogliate” nel prevedere premi di produttività (anche per poca attitudine alle relazioni sindacali); o, nei rari casi in cui li introducevano, si è preferito distribuire le somme un po’ a pioggia, puntando su obiettivi “minimi”. Con l’accordo interconfederale Confindustria-Cgil, Cisl e Uil del 14 luglio 2016 invece - ha aggiunto Frighetto - si sta provando a cambiare approccio, scommettendo sulla contrattazione di secondo livello. Non si introducono forme retributive territoriali, ma si affida alle parti sociali del territorio un ruolo propulsivo per guidare, in particolar modo le pmi, verso l’introduzione di forme di salario variabile legate ai risultati aziendali; di fatto creando un abito su misura in base alle esigenze di ciascuna realtà imprenditoriale”.

    E la necessità di “personalizzare” il premio sta mostrando i primi passi avanti. Az Spa, per esempio, ha messo a disposizione un budget massimo di 32mila euro; e il premio è stato composto in base a tre indicatori (ciascuno vale fino a 3 punti): la produttività, misurata come rapporto tra valore della produzione al 31 dicembre 2017 e totale delle ore lavorate; il servizio al cliente, è una novità (si prende il punteggio più alto se il ritardo nelle consegne è inferiore ai 20 giorni - si considerano i clienti con fatturato oltre i 3mila euro); e la sicurezza (anche qui i 3 punti massimi vengono dati se il rapporto tra le ore di infortunio e quelle lavorate è bassissimo, tra 0 e 0,5%).

    Altra novità è che il bonus si prende l'anno successivo, a risultato acquisito. E in base ai punteggi raggiunti. Il premio spetta al personale in forza assunto entro il 2017. Le rate sono quattro: i soldi, se spettanti, vengono accreditati sugli stipendi di gennaio, aprile, luglio e ottobre 2018. Non solo: una parte del premio, 250 euro, viene corrisposto sottoforma di buoni carburante (una decisione che scommette sul welfare). «Abbiamo voluto innovare, snellire la burocrazia del nostro contratto e creare un rapporto diretto direzione-collaboratori puntando su meritocrazia e coinvolgimento negli obiettivi - ha sintetizzato Anna Pizzolato, amministratore unico di Az Spa -. Devo dire che ci siamo riusciti, tutti assieme e senza alcuna opposizione».

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