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Nasce Gellify, ponte B2B tra start-up digitali e manifattura…

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INNOVAZIONE

Nasce Gellify, ponte B2B tra start-up digitali e manifattura tradizionale

Nasce a Bologna Gellify, la piattaforma di innovazione per il B2B, che mette in connessione start up, investitori e aziende tradizionali con l’obiettivo di «accelerare l’evoluzione in chiave digitale delle aziende tradizionali, attraverso la connessione e la contaminazione virtuosa con le start up più disruptive che si affacciano sul mercato», sottolinea il ceo Fabio Nalucci, ex patron di i4C Analytics, azienda di big data rilevata tre anni da Accenture, società partner anche di questo nuovo progetto. Nata a inizio anno, Gellify ha già 7 start-up in portafoglio (200 addetti) su cui ha investito 2,75 milioni di euro e ha altre 10 realtà sotto la lente con un piano di investimenti nei prossimi due anni di 15 milioni di euro.

«Cerchiamo start-up già avviate, realtà che abbiano già venduto qualcosa e realizzato i primi ricavi, partecipiamo al capitale e a differenza dei classici acceleratori le accompagniamo per un periodo di almeno 24 mesi, senza termini prefissati per l’uscita», spiega l’ad, che tra le newco in cascina ha già Coppa+Landini e CrowdChiken, della scuderia del venture accelerator Nuvolab. Il lavoro di “gellificazione”, per portare le start-up dallo stato liquido a quello solido, ha finora dato ottimi risultati: +60% l’aumento medio dei ricavi, senza considerare che secondo stime del Politecnico di Milano per ogni occupato di una start-up se ne generano sei nell’indotto.

Gellify conta oggi 30 persone, con una prospettiva di arrivare a 120 nel giro di due anni, di cui oltre la metà concentrata nel capoluogo emiliano. La scelta di puntare sulla via Emilia per sviluppare il business non è casuale: l’attività della piattaforma si concentrerà infatti sul settore manifatturiero, «per portare i driver dell’Industria 4.0, tra big data, Iot, artificial intelligence, cyber security, all’interno delle medie imprese, quelle tra i 50 e i 250 milioni di fatturato, che a differenza dei grandi gruppi non hanno la forza e le competenze per attuare in autonomia la trasformazione digitale», prosegue Nalucci.

Il target medio di investimento di Gellify è circa di un milione di euro per start-up, sui 15 che messi a piano per i prossimi due anni. La selezione avverrà battendo il terreno degli incubatori e degli acceleratori d’impresa già presenti e facendo anche opera di scouting assieme ai venture capitalist con i quali collaborare. Dall’altro lato della matrice Gellify dialogherà con le aziende tradizionali per favorire l’adozione di un approccio di open innovation, attraverso la connessione con le start up del suo network. Non solo. Gellify, attraverso la business unit “Air” promuove anche la nascita di start up on demand, ovvero progetti d’impresa che rispondano a esigenze specifiche di medie e grandi aziende già clienti, tra cui il team bolognese annovera già il colossi della meccanica Sacmi ed Electrolux.

« Con l’iniziativa Barcamper Venture, che ha messo in pista 40 milioni di euro di investimenti, abbiamo già iniziato a fare di Bologna un polo di attrazione per le start up digitali – spiega il direttore di Confindustria Emilia Area Centro, Tiziana Ferrari – ora promuoveremo l’incontro tra le start-up e Gellify con l’obiettivo di medio periodo di attirare sul territorio altre aziende come Gellify e trasformare Bologna in una piattaforma innovativa 4.0 di calibro europeo capace fertilizzare l’intero sistema produttivo attraverso l’innesto di nuove aziende». «Siamo convinti che la sfida dell’Industria 4.0 si giochi su un mix di competenze industriali e digitali - aggiunge Michele Giordani, managing partner e co-fondatore di Gellify, ex i4C a sua volta - il nostro obiettivo è fare da trait d’union tra le industrie con forte capacità di presidiare i mercati ed eccellere nella tecnica e start-up con la capacità di creare valore tramite la rivoluzione digitale».

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