La trattativa sindacale per il futuro dell’Ilva parte con il piede giusto: le parti hanno avviato la discussione, e ora si incontreranno nuovamente per proseguire l’interlocuzione. Il nuovo appuntamento per la vertenza sul piano industriale è stato fissato al 9 novembre; a questo incontro si affianca anche una discussione sul piano ambientale, fissata per il 14 novembre. «L’azienda ha confermato oltre alle 10mila assunzioni i livelli salariali attuali, quindi il tavolo può ripartire» ha annunciato pochi minuti fa il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, uscendo dall’incontro.
Secondo le prime ricostruzioni ArcelorMittal avrebbe confermato i livelli occupazionali fermi a 10mila posti (3.600 esuberi) e dato la sua disponibilità a riconoscere i vecchi livelli salariali e a lavorare sulla parte variabile. L’azienda sarebbe disponibile a discutere sui livelli occupazionali e sui singoli punti del piano industriale
L’impegno di Arcelor Mittal a confermare le 10 mila assunzioni è «il livello minimo garantito», ha spiegato Calenda, aggiungendo che «il tavolo cercherà di ridurre gli esuberi. Sarò contento quando la trattativa chiuderà e inizierà la copertura dei parchi: questa storia è stata penosa per italiani e tarantini». Secondo fonti presenti al tavolo il Mise, d’intesa con l’amministrazione straordinaria, sta valutando anche la possibilità di anticipare i tempi per la copertura dei parchi principali: l’onere dell’intervento è a carico degli investitori, ma la procedura potrebbe anticipare le somme.
«Noi crediamo che gli impegni presi oggi forniscano un solido fondamento per la successiva fase negoziale delle prossime settimane - spiega ArcelorMittal in una nota -. Si tratta di un primo passo che rispetta i diritti dei lavoratori di Ilva e garantisce un futuro sostenibile per Ilva».
Nel dettaglio, ArcelorMittal afferma di avere riconosciuto l’attuale struttura salariale di Ilva, specificatamente nelle parti fisse e variabili, impegnandosi a rispecchiarla nella sua offerta relativa all’occupazione. L’azienda ha sottolineato l’intenzione di legare la parte variabile delle retribuzioni alla realizzazione del piano industriale, elemento indispensabile al fine di migliorare la posizione competitiva di Ilva e di garantirne la sostenibilità economica. ArcelorMittal ha inoltre annunciato di avere formalizzato l’impegno a riconoscere come un elemento della retribuzione la seniority degli addetti Ilva, intesa come anzianità di servizio in Ilva. L’azienda si è detta inoltre aperta a discutere il possibile riconoscimento dei contratti esistenti e dei relativi diritti.
«È stato altresì concordato come aspetto importante per le rappresentanze sindacali di Ilva- si legge nella nota di ArcelorMittal - il fatto che abbiano una chiara comprensione del piano industriale e della sua importanza nell’assicurare a Ilva il raggiungimento dei livelli di produttività best-in-class».
Il ministro Calenda, sottolinea una nota della Fim, ha rimarcato che la discontinuità prevista dalla procedura europea non impedirà ai lavoratori di mantenere i diritti pre-esistenti e che soprattutto consentirà che permanga la rete di protezione dell’amministrazione straordinaria affinché nessun lavoratore venga licenziato. Sulla parte occupazionale ha invece confermato l’occupazione di almeno 10mila lavoratori, rendendosi però disponibile ad un'analisi e confronto di dettaglio sulle singole aree dei vari siti per valutarne la congruità rispetto al piano. Il ministro ha confermato che la procedura ex art.47 viene «congelata» e si avvia la trattativa «senza pregiudiziali».
Calenda - sempre secondo quanto riferisce Fim - ha sottolineato che Cdp non ha intenzione di entrare nella cordata: qualora maturasse un orientamento diverso, se ne parlerà nella trattativa.
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