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Amazon, nell’hub di Piacenza si sciopera durante il Black Friday

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Amazon, nell’hub di Piacenza si sciopera durante il Black Friday

Sciopero dei lavoratori Amazon in Italia. E proprio nel giorno del Black Friday. A incrociare le braccia saranno i lavoratori di Castel San Giovanni, centro di smistamento nel Piacentino dove lavorano in 1.600, cui si uniscono 2mila con contratti in somministrazione per il picco di Natale (da ottobre a dicembre). Lo sciopero, comunicano le organizzazioni sindacali Ugl Terziario, Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil, «comincerà con il turno mattutino del 24 novembre e e terminerà all’inizio del turno mattutino del 25 novembre».

Uno sciopero che cade nei giorni più caldi per lo shopping online, con il Black friday che precederà il “Cyber monday”: usanze d’oltreoceano che hanno conquistato ormai già da qualche tempo l'italico e-shopping. Si tratta del venerdì e del lunedì successivo al Giorno del Ringraziamento negli Usa. Guardando al calendario, il 24 e il 27 novembre. In mezzo i 4 giorni più succulenti dell'anno per chi fa e-commerce. Secondo i dati di un sondaggio dell'associazione dei consumatori Adoc, il budget medio per questi quattro giorni è di 250-300 euro a consumatore. Il Politecnico di Milano ha stimato 800 milioni di euro di vendite in Italia.

Il magazzino nel Piacentino, che è stato l’avamposto delle attività di Amazon in Italia, rappresenta da qualche tempo ormai il teatro della scommessa che il mondo sindacale ha deciso di giocare con il colosso dell’e-commerce: la stesura di un contratto integrativo per i dipendenti, tutti assunti a Castel San Giovanni con contratto del commercio, a 1.450 euro lordi (quelli dei tre depositi di tre depositi di smistamento ad Avigliana, Origgio e Rogoredo hanno invece il contratto della logistica). A Castel San Giovanni, secondo quanto comunicato dall’azienda, si lavora 8 ore al giorno per 40 ore settimanali e 7 su 7 su tre turni.

Le rappresentanze sindacali sono entrate un anno fa come Rsa in azienda. Già qualche mese fa al Sole 24 Ore sul tema l’azienda aveva dichiarato: «Abbiamo ricevuto nei mesi scorsi una proposta di piattaforma integrativa da parte delle organizzazioni sindacali. A seguito di un’attenta analisi, abbiamo ritenuto la proposta ricevuta non in linea con una visione di sviluppo a lungo termine del centro di distribuzione di Castel San Giovanni. In Italia così come negli altri Paesi in Europa in cui siamo presenti, manteniamo relazioni con le rappresentanze dei lavoratori e le organizzazioni sindacali; allo stesso tempo manteniamo la nostra politica della porta aperta che incoraggia i dipendenti a trasferire i loro commenti, le loro domande e le loro preoccupazioni direttamente al proprio management team. Crediamo fermamente che questo rapporto diretto sia il modo più efficace per capire e rispondere alle esigenze del nostro personale».

Il comunicato dei sindacati con il quale è stata data notizia dello sciopero del 24 novembre spiega che durante le assemblee indette nei giorni scorsi a “sloggarsi” sono stati «oltre 500 lavoratori che a larghissima maggioranza hanno deciso di indire lo sciopero e anche di astenersi da qualsiasi forma di orario straordinario fino al 31 dicembre 2017». Il vulnus per i lavoratori sta nella «strategia di Amazon volta all’ascolto formale e alle buone relazioni ma rigorosamente orientata alla sterilità del confronto. Si parli insomma finchè si vuole a patto che non si arrivi a conclusioni condivise».

Per i sindacati c’è quindi un tema di «soldi da redistribuire che ci sono», ma anche «i comportamenti afferenti il principio di equilibrio dei tempi di vita e di lavoro».

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