Oltre 2mila all’anno, con tassi di crescita a doppia cifra, una velocità di crociera superiore rispetto ai migliori benchmark europei. Il sistema delle startup ad alta intensità di conoscenza in Lombardia progredisce oltre le attese, arrivando a rappresentare il 13% delle nuove società di capitali del territorio (dal 10% del 2007), con un fatturato globale di quasi 7 miliardi di euro, (un terzo del totale italiano) e una forza lavoro di 72mila persone, un quarto del totale del Paese. Sono i dati di sintesi del Booklet Startup, giunto alla sua seconda edizione e realizzato dal Centro Studi di Assolombarda in collaborazione con la School of Management del Politecnico di Milano.
Il lavoro si concentra sulle startup nate dal 2007 al 2014 appartenenti ai settori ad alta intensità di conoscenza del manifatturiero, dei servizi, dell'arte, cultura e attività creative. In questo periodo sono nate in Lombardia oltre 15mila nuove realtà, oltre il 23% del totale nazionale, con un tasso di natalità in crescita del 14% rispetto al 2013, performance superiore rispetto ai benchmark europei.
Il perimetro territoriale dell’analisi è la Lombardia messa a confronto con Baden-Württemberg, Bayern, Cataluña e Rhône-Alpes, le cinque regioni d'Europa a maggior vocazione produttiva che insieme rappresentano il 21% delle startup knowledge intensive dei quattro paesi coinvolti, con la sola Lombardia a valere il 4,1%.
«Monitorare le startup knowledge intensive – spiega Alvise Biffi, vicepresidente della Piccola Industria di Assolombarda – significa occuparsi di innovazione e di nuove imprenditorialità del territorio, i temi cruciali su cui si giocherà la competizione globale . Dall'indagine emerge che in Lombardia la fase di ‘start', cioè quella della natalità, presenta risultati in linea con gli altri motori d'Europa. E il fatto che sia cresciuto anche il loro peso sul totale delle nuove società di capitali, passando dal 10,2% del 2007 al 13% del 2014, è sintomo che il tessuto imprenditoriale lombardo si sta consolidando in chiave innovativa. Occorre però lavorare intensamente per far sì che le startup lombarde superino indenni il periodo iniziale e si rafforzino con il tempo, come accade per esempio nelle regione tedesche».
In effetti, guardando al tasso di sopravvivenza, l'indagine evidenzia che le startup lombarde ancora attive a fine 2015 non raggiungono l'80%, mentre in Bayern e Baden-Württemberg la quota sfiora il 90%. In Lombardia il rischio di chiusura cresce sensibilmente nei primi anni di età, mantenendosi alto anche per le startup più mature: il 6,4% è a rischio chiusura al settimo anno di vita; mentre quelle tedesche già dopo il terzo anno registrano un consolidamento e un crollo del rischio che è prossimo allo 0% al settimo anno di vita.
«I punti di forza dell'ecosistema imprenditoriale lombardo – precisa Massimo Colombo, coordinatore della ricerca e docente di imprenditorialità e finanza imprenditoriale alla School of Management del Politecnico di Milano - sono nei settori di elezione della regione: meccanica e manifattura IT, biotech e farmaceutica, arte, cultura e attività creative. In queste aree le start up lombarde crescono rapidamente come nel Baden-Württemberg e nella Baviera».
In riferimento al tasso di acquisizione, le startup lombarde sono invece ai livelli di quelle tedesche, a testimonianza dell'attrattività del sistema imprenditoriale del territorio lombardo. Indietro invece Cataluña e Rhône-Alpes.
Il rapporto è stato presentato nell’ambito dell’evento Startup2Union, il secondo grande appuntamento di networking per le startup di Assolombarda, a tre anni dal lancio del progetto “Startup Town” (oggi forte di 330 startup innovative associate e quasi 70 partner) nato su iniziativa dell'Associazione con l'obiettivo di favorire l'incontro tra aziende e nuove iniziative imprenditoriali.
In quest’ottica, per supportare i nuovi imprenditori nelle fasi iniziali e favorire lo sviluppo e la crescita del nuovo business, Assolombarda offre alle startup costituite da meno di 4 anni e con un fatturato inferiore a 500mila euro, l'adesione all'Associazione e l'uso dei servizi gratuiti per quattro anni.
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