Emergenza gas in vista. La mattina di martedì 12 dicembre a Baumgarten (Austria) è esploso il gasdotto che importa verso l’Italia il metano russo. Il flusso di gas verso l’Italia è stato bloccato. Sono a rischio le forniture di gas dalla Russia e, in parte, dalla Norvegia e i prezzi del metano sul mercato potrebbero impennarsi ancora dopo i rincari delle settimane scorse a causa della fermata di un’altra conduttura di importazione, quella che arriva da Germania e Olanda. Il Governo intende dichiarare lo stato di emergenza energetica, che prevede diverse misure per limitare i consumi e aumentare la disponibilità.
Gli effetti in Italia
Il prezzo all'ingrosso del gas in Italia si è impennato dell’87% a 44,50 euro per megawattora. In forte aumento anche i prezzi del gas scambiato sul mercato britannico (+32%, il livello più alto dal 2013).
Da Baumgarten entra in Italia, tramite il passo del Tarvisio, quasi la metà del metano importato. Nel 2016 sono entrati in Italia per quella conduttura 28,2 miliardi di metri cubi di gas su una domanda complessiva annuale di 70,9 miliardi di metri dubi. Ecco alcuni dati più aggiornati, relativi a ottobre 2017.
Da gennaio a ottobre 2017 l’Italia ha consumato 57,5 miliardi di metri cubi di metano (+6,5% rispetto al periodo gennaio-ottobre 2016).
Di questi, 57,1 miliardi di metri cubi sono stati importati (+7,3% rispetto al 2016), mentre ormai i giacimenti nazionali, un tempo floridissimi e oggi ostacolati di mille no dei comitati nimby, si stanno esaurendo e da gennaio a ottobre ci hanno dato appena 4,5 miliardi di metri cubi (-2,9%).
Dei 57,1 miliardi di metri cubi importati da gennaio a ottobre, 24,5 miliardi sono passati dallo snodo di Baumgarten (+5,9% rispetto allo stesso periodo del 2016).
Altri 14,8 miliardi sono arrivati dall’Algeria, 3,8 dalla Libia, 6,4 dall’Olanda, 0,6 dal rigassificatore Snam di Panigaglia La Spezia, 5,9 dal rigassificatore di Porto Levante in Adriatico, 0,8 miliardi di metri cubi di metano nel periodo gennaio-ottobre dal rigassificatore Olt di Livorno.
Nel solo mese di ottobre sono entrati in Italia via Baumgarten-Tarivsio 2 miliardi di metri cubi di metano.
L’esplosione
L’incidente a Baumgarten ha ucciso una persona e ne ha ferite decine, una sessantina secondo il quotidiano austriaco Kronen Zeitung.
L’impianto si trova vicino al confine con la Slovacchia ed è una grande stazione di compressione del metano che arriva dalla Russia. Con una capacità annua di 40 miliardi di metri cubi, questa infrastruttura inaugurata nel 1959 è uno dei principali snodi del gas dell’Europa centrale e fa capo alla società Central European Gas Hub (Cegh), controllata dalla società energetica austriaca Ömv (65%), Wiener Börse (20%) ed Eustream (15%).
Da Baumgarten è rifornita l’Alta Italia tramite la condotta Tag (Snam) che entra in Italia dal passo del Tarivsio, ma lo snodo austriaco alimenta anche la Baviera e l’Austria.
Il ministro Calenda
«Se avessimo il Tap oggi non dovremmo dichiarare, come invece faremo oggi, lo stato di emergenza gas a causa dell’incidente in Austria», ha commentato il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda.
Il Tap (Trans Adriatic Pipeline) è un gasdotto in costruzione dall’Azerbaigian all’Italia ed è stato aperto il cantiere di posa in Puglia.
«Questo vuol dire che abbiamo un problema serio, di dipendenza dalla Russia, per quanto riguarda le forniture di gas. E in Puglia c’è chi fa la guerra al Tap, invocando addirittura il sabotaggio, con il governatore Emiliano che, anche lì, ha fatto ricorso al Tar e l’ha perso». Il ministro Calenda si riferisce alle invocazioni a sabotare il gasdotto il costruzione in Puglia, in quanto la ritiene inutile, espresse dallo scrittore Erri De Luca.
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