Sol, gruppo che produce e distribuisce gas tecnici e medicinali ed eroga servizi di assistenza domiciliare, ha programmato nuovi investimenti in Campani: a Caserta e a Salerno. Ma se il primo programma ormai è in corso di realizzazione, il secondo si è imbattuto in una procedura lunga e in troppi silenzi che di fatto impediscono di partire. «Se per l’inizio del nuovo anno non riceveremo risposte – avverte Aldo Fumagalli Romario, ad della Sol Spa – sposteremo i nostri programmi di investimento in una regione del Nord che in soli due mesi ha già completato la procedura rilasciando tutte le autorizzazioni necessarie».
Sol, che ha numerosi stabilimenti in gran parte del Mezzogiorno, è presente in Campania da tempo: dal ’74, a Marcianise in provincia di Caserta, dove produce gas anestetico, il protossido di azoto; dall’82 a Salerno con un grande impianto di frazionamento dell’aria, oggi attivo e dalle buone performance. Dall’89, sempre a Salerno con un impianto di produzione di idrogeno, dove nel 2012 la multinazionale lombarda ha realizzato investimenti per una nuova linea di liquefazione e per l’apertura di un laboratorio di ricerca e sviluppo che collabora strettamente con la vicina università di Fisciano. Insomma, parliamo di azienda ormai radicata sul territorio.
Investire a Salerno
Oggi la società lombarda vuole realizzare, ancora a Salerno, un nuovo impianto per la produzione di metano liquido investendo 2 milioni circa. «Si tratta – avverte ancora Aldo Fumagalli Romario – di un progetto innovativo e strategico e del primo impianto del genere di tutta Italia». L’azienda nella primavera di quest’anno ha presentato al Comitato tecnico della Regione Campania, competente in materia, la domanda di autorizzazione secondo la legge Seveso. Atto propedeutico a tutto l’iter autorizzativo che passerà poi per Provincia e Comune. «A inizio ottobre non avendo ricevuto nessuna risposta – racconta Fumagalli – in seguito a una mia pubblica denuncia, il Comitato tecnico regionale ci ha chiesto alcune precisazioni. Speriamo che arrivi presto la decisione definitiva, qualunque sia, sarà preferibile al silenzio».
E a Caserta
Intanto a pochi chilometri di distanza e nella stessa regione, a Pignataro Maggiore, nel Casertano, Sol sta realizzando un centro di collaudo di bombole a servizio dele imprese del gruppo e non solo di tutta Italia. Acquistato il capannone di 23mila metri quadri, in area industriale, è in corso l’installazione degli impianti e per la primavera del 2018 si prevede il taglio del nastro. «Abbiamo scelto la provincia di Caserta – precisa Fumagalli – per la posizione baricentrica e per la possibilità di accedere alle agevolazioni statali firmando un contratto di sviluppo». In questo caso tra la domanda di autorizzazioni e l’inaugurazione, Sol avrà impiegato circa 2 anni e mezzo.«In questo caso – fa osservare l’imprenditore – non era richiesta l’autorizzazione ex lege Sveso, necessaria invece quando si deve realizzare un impianto chimico».
Nel casertano Sol è già occupa una quarantina di dipendenti diretti e realizza un giro d’affari di 8 milioni, a essa si aggiunge Vivi Sol, società che opera nel campo dell’assistenza domiciliare e che fattura 20 milioni. Il gruppo conta in totale oltre 3400 dipendenti con cui nel 2016 ha realizzato un fatturato consolidato di 703 milioni. È presente in 28 Paesi con stabilimenti diretti, tra cui i principali sono, fuori dall’Italia, India, Turchia, Marocco, Brasile. Sol, tra il 2006 e il 2016, ha realizzato una crescita media annua dei ricavi esteri del 10,8%. L’incidenza del fatturato oltreconfine è passata dal 23,7% di inizio millennio al 52,9% dello scorso esercizio.
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