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La Zona economica speciale della Calabria: prove di rilancio per Gioia Tauro

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La Zona economica speciale della Calabria: prove di rilancio per Gioia Tauro

Che sia la volta buona per il rilancio del sistema portuale di Gioia Tauro? Da un lato la giunta regionale ha approvato il piano di sviluppo strategico della Zes (Zona economica speciale); dall’altro il gruppo Msc manifesta a più riprese l’intenzione di investire sul porto calabrese dove già opera nel traffico container.

Il piano di sviluppo regionale prevede incentivi, agevolazioni fiscali, deroghe normative, così come previsto dal Decreto Sud varato dal Governo lo scorso agosto. Un progetto pronto da mesi, quello calabrese, che ha ispirato la norma generale e ha orientato in materia la Commissione europea.

«Questo piano costituisce insieme ai contratti di sviluppo e al regime di aiuto previsto nelle aree di crisi dalla legge 181 un sistema poderoso per recuperare il divario storico della regione con il resto del Paese - spiega l’assessore regionale alla logistica e al sistema portuale Francesco Russo - È il momento di far sapere alle imprese che si può scommettere sulla Calabria». Così ha fatto Hitachi Rail Italy Spa, ad esempio, firmando un accordo di sviluppo di rilevanza strategica, “Inspire the future”, che prevede la crescita dello stabilimento di Reggio Calabria e 50 nuove assunzioni.

Incentrata su Gioia Tauro (mille ettari disponibili tra porto e area industriale), la Zes integra ulteriori aree della Calabria: sono coinvolte le aree portuali di Vibo, Crotone, Corigliano, Villa San Giovanni e Reggio Calabria, quelle aeroportuali di Lamezia, Crotone e Reggio Calabria e quelle industriali vocate. Complessivamente 2.476 ettari, che saranno organizzati secondo il modello delle aree produttive ecologicamente attrezzate (Apea), con infrastrutture e sistemi in grado di garantire la tutela di salute, sicurezza e ambiente.

«Dopo decenni finalmente – dichiara il presidente della Regione Mario Oliverio – la Calabria si dota di uno strumento di sviluppo che aprirà concrete opportunità per il sistema delle imprese, l’occupazione e il territorio».

L’obiettivo è attrarre capitali, soprattutto esteri, e favorire l’insediamento delle imprese. In particolare quelle che operano nei settori dell’agroalimentare (comparto che caratterizza l'area di Cosenza), del manifatturiero (Vibo Valentia), dei trasporti e del magazzinaggio (Reggio Calabria).

La Zes dispone “incentivi per la realizzazione degli investimenti iniziali, disponibilità di infrastrutture, di immobili e terreni a canoni di locazione ridotti e allaccio a utenze a tariffe agevolate; agevolazioni o esenzioni fiscali e deroghe alla regolamentazione ordinaria dei contratti di lavoro; semplificazione amministrativa, attraverso la costituzione di un apposito Sportello Unico e l'assicurazione di procedure snelle, certe e celeri”. Si calcola una crescita dei livelli occupazionali (tra le 6mila e le 7mila unità), dell'upgrading industriale e del trasferimento tecnologico. Atteso un forte impatto indiretto sui territori.

Le nuove prospettive spingono Gianluigi Aponte, presidente di Msc, seconda compagnia di gestione di linee cargo nel mondo, presente a Gioia Tauro con il 50% di Mct (società terminalista del gruppo Contship), a rinnovare l’interesse all'acquisizione del 100% del porto calabrese per raddoppiarne i volumi. Nel 2017 sono stati movimentati nello scalo gioiese il 23% dei complessivi 10,67 milioni di teu (unità di misura pari a container da 20 piedi) dei porti italiani, come riportato in un recente articolo de Il Sole 24 ore.

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