LUBIANA - Il settore trasporti «non resterà deluso» dal prossimo bilancio pluriennale europeo; la coesione e l'agricoltura subiranno tagli «tra il 5 e l'8%» rispetto al passato, ma non è chiaro se con o senza inflazione; lo spostamento di fondi dai paesi dell'Est a quelli del Sud e dell'Ovest dell'Unione «è solo un rumor del Financial Times».
Gunter Oettinger, commissario europeo al Bilancio, è in questi giorni il più corteggiato da tutti gli altri suoi colleghi dell'esecutivo, nella speranza di ottenere un occhio di riguardo nella proposta di bilancio di lungo termine (Quadro finanziario pluriennale) per il 2021-2027 che sarà presentata dalla Commissione europea mercoledì 2 maggio, dopo mesi di confronti e di discussioni che evidentemente non sono ancora terminati.
Invitato dalla collega Violeta Bulc, responsabile dei Trasporti, alla tre giorni sulle reti di trans-europee organizzata a Lubiana dalla stessa commissaria, Oettinger ha rassicurato il settore: «Non posso dare cifre, ma la proposta di bilancio che presenteremo mercoledì sicuramente non sarà una delusione per voi», ha detto rivolto alla platea degli stakeholder, composta da autorità nazionali, aziende di trasporto, costruttori e fornitori di ogni genere. Il commissario ha riconosciuto il «valore aggiunto europeo» degli investimenti in infrastrutture, che non sono solo strade, ferrovie e aeroporti, ma anche digitali ed energetiche. Nel bilancio 2014-2020 il fondo Connecting Europe Facility (Cef) aveva a disposizione 23,5 miliardi di euro. Degli investimenti sulle infrastrutture farà parte anche una posta di bilancio destinata a migliorare gli spostamenti di truppe e mezzi militari all'interno dell'Unione, un altro piccolo passo concreto verso una maggiore cooperazione nella Difesa.
Per coesione e agricoltura realistico un taglio del 6%. Soddisfatta la commissaria slovena, Bulc, che, nella sua città, ha ottenuto un'importante rassicurazione dal collega tedesco. Più preoccupata, per varie ragioni, Corina Cretu, responsabile delle Politiche regionali su cui gravano ancora diverse incognite, a cominciare dall'entità dei tagli che saranno inevitabili. «Un taglio del 6% per la coesione e l'agricoltura - ha detto Oettinger rispondendo ai giornalisti – non è un'ipotesi irrealistica. Posso dire che saranno compresi tra il 5 e l'8%», ha aggiunto, restringendo la forchetta che aveva indicato nelle scorse settimane. Ma con o senza l'inflazione? Fa una grossa differenza. «Lo so bene – ha risposto – e ne discuteremo lunedì prossimo con i commissari Cretu e Hogan (Agricoltura, ndr.)».
“Stiamo preparando una proposta giusta e bilanciata e non c'è alcun dubbio che il fondo di coesione debba avere come priorità i nuovi stati membri”
Gunter Oettinger, commissario europeo al Bilancio
Meno risorse ai paesi dell'Est. Ciò che però ha scatenato un putiferio è la notizia, anticipata da tempo, ma rilanciata nei giorni scorsi dal Financial Times, di un riequilibrio delle risorse della Coesione dai paesi dell'Est, grandi beneficiari dal loro ingresso nella Ue, ai paesi dell'Europa del Sud, ma non solo. «Era un rumor di Ft», ha detto Oettinger. «Vedremo la prossima settimana. Non è la realtà. Stiamo preparando una proposta giusta e bilanciata e non c'è alcun dubbio che il fondo di coesione debba avere come priorità i nuovi stati membri», ha aggiunto nel tentativo di tranquillizzare i Paesi dell'Est, dove i fondi strutturali europei, in particolare il fondo di coesione, oggi rappresentano la quota più importante di investimenti pubblici, con una incidenza sul Pil ancora molto elevata. «Si tratta solo di speculazioni», ha detto Corina Cretu, anche lei ospite a Lubiana, che dovrà dare conto al suo paese, la Romania. «Mi auguro che si riesca a raggiungere un equilibrio tale da consentire un accordo tra tutti gli Stati membri entro un anno».
Le dimensioni della “torta”. Oettinger non ha voluto dare indicazioni ulteriori sull'ammontare totale del budget che mercoledì la Commissione proporrà per il periodo 2021-2027: «Sarà 1,1x% del Pil dell'Unione» ha ripetuto, precisando che dipenderà se il fondo europeo per lo sviluppo, introdotto lo scorso anno che ha l'obiettivo di sviluppare gli investimenti nei paesi africani, «sarà dentro o fuori il bilancio». Vale circa 30 miliardi di euro e dunque lo 0,03% di un budget complessivo stimato intorno a mille miliardi di euro per i 7 anni. Realisticamente, dunque, tra 1,13 e 1,18% come anticipato dal Sole 24 ore del 26 aprile.
Rafforzamento di Frontex. Bilancio a parte, a proposito di libera circolazione nella Ue, Oettinger ha annunciato che la prossima settimana la Commissione proporrà al Parlamento il rafforzamento di 5mila unità di Frontex, l'agenzia europea di controllo delle frontiere esterne. «È uno modo per dare un aiuto ulteriore ai paesi che hanno molte frontiere esterne», ha detto citando tra gli altri l'Italia. «Ma in cambio – ha aggiunto – chiederemo di eliminare i controlli ai confini interni tra gli Stati membri che danneggiano anche l'economia». E qui il messaggio è rivolto ai Paesi dell'Est, ma non solo.
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