Sulla praticabilità dell’annullamento della gara Ilva, Luigi Di Maio aveva già messo le mani avanti qualche settimana fa, a margine dell’ultima riunione tra sindacati e azienda. «Se l’Avvocatura dirà che la gara è irregolare non è detto che ci siano i presupposti per annullare il contratto con ArcelorMittal - aveva spiegato - perchè l'azienda potrebbe ricorrere al Tar e ottenere una vittoria. L’annullamento in autotutela della gara - aveva aggiunto - vale quando si deve tutelare un interesse collettivo», vale a dire le soglie occupazionali e le tutele ambientali, «e non solo per il ripristino della legalità».
Con questa gara, secondo quanto ha affermato Di Maio, «non si è fatto fino in fondo l’interesse dello Stato e dei cittadini». La preoccupazione del Mise, in sintesi, è che eventuali illegittimità del bando possano avere danneggiato la collettività, che avrebbe potuto beneficiare di condizioni migliorative sul piano della difesa dell’ambiente e del lavoro. Questi due obiettivi, pare di capire, possono e devono essere raggiunti nelle tre settimane che separano dalla data del 15 settembre, scadenza definitiva del contratto di aggiudicazione ad ArcelorMittal (prorogata rispetto alla deadline iniziale del 30 giugno).
Tra le polemiche per la conferenza stampa di questa mattina va sottolineato però un elemento di novità e di maggiore chiarezza rispetto al passato. Di Maio ha affermato esplicitamente che l’unico interlocutore del Governo in questo momento è Mittal e che la cessione sarà fatta, migliorando però le condizioni «penalizzanti» eredità dall’aggiudicazione di un anno fa. Nessun «piano B», dunque, ma avanti con la trattativa e con il pressing su ArcelorMittal, che già ha presentato, qualche settimana fa, un addendum al contratto, ritenuto però insufficiente dal ministro. Sul piano ambientale, ora, Di Maio chiederà il coinvolgimento del ministero dell’Ambiente (il parere dovrebbe richiedere 15 giorni), come preannunciato nella nota di ieri sera, con la quale si dava notizia della trasmissione del parere dell’Avvocatura: «In relazione alle tutele ambientali - scrive il ministro - l’estrema importanza di ambiente e salute richiede altri necessari approfondimenti in materia».
Sul piano occupazionale resta la trattativa tra ArcelorMittal e sindacati, che Di Maio ha sollecitato, sottolineando che l’aggiudicatario ha sempre agito in buona fede e che non ha responsabilità nei vizi di illegittimità. Ora molto dipenderà dalla capacità negoziale delle due parti e dalla volontà reciproca di trovare un’intesa favorevole per i lavoratori, ma soprattutto per la ripresa produttiva della più grande acciaieria d’Europa.
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