La fila delle 9.30, corposa, fa ben sperare. Ma l’illusione è breve, perché già pochi minuti dopo i tornelli sono quasi vuoti. L’Acquario di Genova, nei numeri la principale attrazione turistica della città (lo scorso anno ha avuto 1,2 milioni di visitatori) è una cartina di tornasole evidente dello shock generato sui potenziali turisti dal crollo del ponte Morandi. «In questa settimana il calo è del 50% - spiega l’ad Giorgio Bertolina - ed è un peccato, perché fino al giorno prima del crollo stavamo andando molto bene. Ora, da 8.000 ingressi al giorno siamo scesi a 3.500-4.000: purtroppo agosto è il mese più importante dell’anno. Ma siamo fiduciosi, già ieri è andata un po’ meglio».
I turisti per strada non mancano, gli stranieri sono numerosi e la sensazione non è certo quella di una città deserta. Anche se l’impatto della tragedia è stato evidente. «Qui da noi almeno un 30% di calo si è visto», ci racconta Marina, titolare del caffè del Duomo, uno dei punti di osservazione più chiari, proprio a fianco della cattedrale di S.Lorenzo. La frenata maggiore è legata al turismo di giornata, mentre i dati degli alberghi sono al momento molto meno preoccupanti. «Qualche cancellazione c’è stata - spiega il presidente dell’associazione albergatori di Genova Valter Mariani - ma si tratta di numeri limitati. Purtroppo è “passato” il messaggio di una città spaccata in due, impossibile da raggiungere. Pensi che dagli Stati Uniti mi hanno chiamato per chiedere se gli alberghi sono aperti!». Il turismo per Genova non è affatto un “optional”, piuttosto uno degli asset su cui la città ha puntato negli anni per trovare alternative di sviluppo rispetto a porto e manifattura. I numeri recenti da questo punto di vista sono confortanti e l’obiettivo è ora quello di evitare l’inversione di un trend che negli anni ha premiato la città e l’intera regione. A Genova lo scorso anno le presenze hanno superato i 4 milioni (+3,2%) e fino a luglio l’accelerazione è proseguita (+4,1%), trainata soprattutto dagli stranieri. «Non dobbiamo parlare di rinascita del turismo ma di continuità - spiega l’assessore al turismo del Comune di Genova Paola Bordilli - e in effetti quello che vogliamo raccontare è che Genova è intatta, che tutte le sue bellezze sono fruibili come prima». Per questo, con la regia della Regione, martedì prossimo verrà varato un piano straordinario di comunicazione, nazionale e internazionale, anche grazie ad una serie di sponsor che si sono fatti avanti per finanziare l’operazione. Costa Crociere, ad esempio, mette a disposizione parte dei propri spazi pubblicitari. Il tempo stringe, anche perché il primo vero banco di prova, per il sistema turistico e l’intera economia locale, è alle porte, dal 20 al 25 settembre, quando si svolgerà il 58esimo Salone nautico internazionale, dopo Euroflora il principale evento fieristico cittadino.
«Non le nascondo che nei giorni scorsi il telefono è stato rovente - spiega la presidente di Ucina-Confindustria nautica Carla Demaria. Ma di cancellazioni non ne abbiamo ricevute e il salone sarà esattamente come lo avevamo immaginato». Se la logistica dei mezzi non presenta particolari criticità (le imbarcazioni di stazza maggiore arriveranno ovviamente via mare), l’incognita riguarda i visitatori, lo scorso anno arrivati a sfiorare le 150mila unità, in decisa crescita rispetto all’anno precedente. «Certo - spiega Carla Demaria - le richieste di chiarimenti e informazioni sono state tante, anche perché credo che la percezione delle difficoltà sia superiore rispetto ai problemi reali: per chi arriva da Levante o dalla A7 non cambia nulla, per chi arriva da Ponente i disagi saranno davvero limitati». Per evitare possibili code, oltre ad un servizio di elicotteri, per i visitatori che arriveranno in aeroporto verrà previsto un trasporto gratuito via mare, una navetta continua che in pochi minuti raggiungerà la Fiera. «Siamo concentrati per fare al meglio il nostro lavoro - aggiunge il numero uno di Ucina - e sentiamo ancora più forte la nostra responsabilità verso la città, che sta mettendo in campo tutte le proprie qualità. Credo che sarà una grande rassegna, dimostreremo tutti insieme che Genova sa reagire».
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