Sono rientrati in fabbrica in 35, assunti a tempo indeterminato dalla newco che si è aggiudica la storica Melegatti all’asta lo scorso ottobre.
Lunedì sono terminate le operazioni di cessione dell’azienda da parte della curatela del Tribunale di Verona. Il noto pandoro
veronese, con 124 anni di storia, è ora di proprietà della famiglia di Roberto Spezzapria, di fatto l’unico investitore – dopo tanti annunci – rimasto in campo per salvare la casa del pandoro.
L’imprenditore veneto, con il figlio Giacomo, intende rivitalizzare lo storico marchio dolciario italiano che rischiava di scomparire definitivamente. Nel frattempo la società “Sominor srl” si è trasformata in “Melegatti 1894 Spa” e sono stati formalizzati gli incarichi all’interno del consiglio di amministrazione.
Giacomo Spezzapria è il presidente della Melegatti e Denis Moro (giovane manager che ha già salvato, a un passo dal fallimento, un’altra storica società come acqua minerale Fonte Margherita - è l’amministratore delegato. L’operazione vale 13,5 milioni di euro, il costo d’acquisto della società veronese. Melegatti entra a fare parte di un gruppo alimentare assieme a tre società di packaging, la vicentina “Eriplast”, la trentina “Fucine Film” e la modenese “Albertazzi G.”. L’integrazione verticale della filiera alimentare consentirà economie di scala e ampliamento di competenze.
Lo stabilimento Melegatti riparte con 35 dipendenti a tempo indeterminato, per lo più ex lavoratori dello storico brand, frutto del recente accordo sindacale, ai quali seguiranno nei prossimi mesi ulteriori assunzioni. L’intesa è stata firmata il mese scorso con i sindacati Fai-Cisl Flai Cgil e Uila Uil per consentire alla famiglia Spezzapria di procedere con il rogito per perfezionare l’acquisizione degli stabilimenti Melegatti e Nuova Marelli.
Nel testo, «per valorizzare le competenze interne e costruire un team affiatato e focalizzato sugli aspetti produttivi» era prevista la riassunzione a tempo indeterminato di 26 persone, di cui 16 impegnate nella produzione e 10 negli uffici amministrativi e commerciali. A queste «si aggiungono nove assunzioni, i cui profili non erano più presenti fra quelli disponibili: si tratta perlopiù di ex dipendenti Melegatti che così rientrano in azienda. Coloro che non rientrano in questa prima tornata di assunzione potranno essere coinvolti nei prossimi mesi».
Ora si guarda al Natale: «Terminate le procedure di acquisto da oggi saremo ancor più concentrati sul ritorno del tradizionale pandoro e panettone Melegatti sulle tavole degli italiani. Abbiamo puntato molto sullo sviluppo del territorio e sulla valorizzazione delle sue competenze. Ora la nostra presenza a Natale sarà importante perché dimostra la concreta volontà di ripartire con la tradizione, la qualità e il prestigio di un marchio dolciario unico in Italia e nel mondo» dice Giacomo Spezzapria, presidente della Melegatti.
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