All’indomani del passaggio alla Camera dell’emendamento Battelli che impone biglietti nominali per i concerti dai 5mila spettatori a salire, misura osteggiatissima dal comparto della musica dal vivo, Live Nation «risponde» con i numeri: l’agenzia di promoting leader di mercato tiene a battesimo lo studio sull’impatto economico di «Firenze Rocks» elaborato dalla Camera di commercio di Firenze, un report secondo il quale la kermesse che l’anno prossimo ospiterà, tra gli altri, Ed Sheeran, The Cure a Smashing Pumpkins ha mosso per l’economia toscana qualcosa come 42,1 milioni.
Spettatori a quota 210mila
La kermesse musicale che nell’ultima edizione ha ospitato Guns n’ Roses, Iron Maiden, Foo Fighters e Ozzy Osbourne ha anche
generato un’occupazione diretta e indiretta paragonabile a 366 assunzioni annuali a livello provinciale. Il report, frutto
di una partnership tra Camera di commercio, PromoFirenze e Comune di Firenze che ha coinvolto anche Centro studi turistici
e Irpet, ha incrociato i dati relativi alle 210mila presenze a 2.275 interviste realizzate durante il festival e online. Tanto
per cominciare si parte dall’individuazione dell’utente medio della manifestazione: 32enne, arrivato soprattutto da fuori
Toscana (72%), con amici (40,7%) o in coppia (38,3%). Per raggiungere Firenze ha usato l’auto nel 51,3% dei casi, oppure il
treno (24,5%) e il pullman (14,9%), mentre fra i 9mila partecipanti giunti da altre nazioni l’aereo ha prevalso con il 39,1
per cento.
Un festival da 207mila pernottamenti
Spostarsi in città non deve essere stato un problema (Firenze, tra l’altro, non è grandissima), considerando che il 48,8%
è andato ai concerti a piedi e la tramvia (23,2%) ha battuto l’auto (13,8%): merito anche della collocazione del festival
all’interno del parco delle Cascine, a poca distanza dal centro storico e dalle principali attrazioni cittadine. Chi è venuto
al festival organizzato da Live Nation e Le Nozze di Figaro ha tendenzialmente visitato anche la città. Firenze è stata considerata
luogo ideale dal 60% degli intervistati. Solo il 15% ha giudicato ininfluente la località del festival. Gli spettatori che
hanno alloggiato a Firenze o in Toscana sono stati 89mila (il 51%) e la durata media della permanenza è stata di 2,3 notti
per 207mila pernottamenti complessivi. Il 28,5% dei turisti ha scelto gli hotel e nella maggior parte dei casi (80%) a tre o quattro stelle. Il 25% si è affidato a bed and breakfast, il 19% ha pernottato in appartamenti affittati.
Impatto su Firenze e provincia: 33,3 milioni
Quanto hanno speso? Se si escludono i costi dei biglietti del concerto e dei viaggi fuori regione, chi è arrivato dall’Italia
ha speso una media di 236,6 euro, i viaggiatori internazionali hanno lasciato sul territorio 387 euro. Budget, naturalmente,
inferiori per gli spettatori toscani (50,4 euro) e fiorentini (19,2 euro). Complessivamente, sono stati spesi 8,7 milioni
per il cibo, 8,5 milioni per i pernottamenti, 2,6 milioni in gadget e 2,5 milioni per gli spostamenti all’interno della regione.
È stato calcolato che in 40mila, quasi la metà di coloro che hanno pernottato sul territorio, sono anche andati in un museo
cittadino o hanno effettuato una spesa culturale, sborsando 585mila euro. Complessivamente, quindi, l’impatto economico su
Firenze e l’hinterland è stato di 33,3 milioni, compreso ciò che è direttamente imputabile all’organizzazione della manifestazione,
ma considerando solo i costi per gli acquisti di beni e servizi con ricaduta sul sistema economico locale. Sono stati, per
esempio, esclusi i compensi degli artisti e tutte le altre spese che hanno generato produzione o trasferimento di redditi
nel resto d’Italia o all’estero. Se poi dall’area fiorentina allarghiamo l’impatto a tutta la Toscana gli effetti benefici
sull’economia salgono a 42,1 milioni.
Creati 444 posti di lavoro
Sul fronte dell’occupazione, grazie alle decine di migliaia di lavoratori impiegati direttamente e indirettamente per alcune
settimane è come se l’evento avesse fatto lavorare 366 persone per tutto l’anno a Firenze e 444 in tutta la Toscana. Ipotizzando
che l’intero indotto legato a Firenze Rocks fosse una sola grande azienda, questa sarebbe già classificata fra le prime cento
della città per valore della produzione e numero di occupati. Per Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio
fiorentina, «Con l’avvento di Firenze Rocks è come se fosse nata una nuova grande azienda sul territorio e di questo siamo
felicissimi». Secondo l’amministratore delegato di Live Nation Roberto De Luca, «in solo due edizioni il festival è diventato
uno dei più importanti in Europa e un riferimento imprescindibile per la musica e l’industria dei concerti in Italia, ma è
il positivo impatto economico che il nostro lavoro rappresenta per il territorio il punto per me di maggior orgoglio»
© Riproduzione riservata